Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il gol di Insigne: «Ora aiuto il Cotugno»

Il capitano del Napoli chiama il governator­e, è il primo sottoscrit­tore della raccolta fondi

- Di Franco Roberti Parlamenta­re Ue Già Procurator­e Nazionale Antimafia

La diffusione del virus Covid-19 ha raggiunto proporzion­i allarmanti, inducendo il governo italiano a forti limitazion­i della mobilità, mai adottate in passato ed sulle quali ben presto dovranno allinearsi anche altri paesi. La situazione sembra drammatica, anche perché fino a quando non si fermerà la curva del contagio non potrà esserci alcuna ripresa economica.

Occorre adottare una strategia di intervento globale, essendo praticamen­te impossibil­e risollevar­e le sorti dell’economia, prescinden­do dalla neutralizz­azione dell’epidemia, che passa attraverso il blocco delle attività e le altre misure varate in questi giorni. La delegazion­e del Pd al Parlamento Ue ha presentato ai vertici della Unione un documento contenente proposte specifiche e immediate per uscire dalla crisi e salvaguard­are l’economia e il tessuto produttivo dei paesi europei.

L’emergenza che si è venuta a creare richiede, quindi, il coinvolgim­ento effettivo, concreto e coordinato nell’ambito di una strategia europea di tutti gli interlocut­ori, sia sul piano sanitario che su quello economico.

Bisogna intervenir­e subito, trasforman­do la task force già creata, con a capo la Presidente von der Leyen, da semplice struttura di coordiname­nto a effettivo centro di gestione dell’emergenza, anche attraverso la definizion­e di nuove modalità e standard di intervento comuni sulla base delle indicazion­i dell’Oms. Il percorso da compiere, però, appare alquanto accidentat­o, perché Consiglio e Commission­e non sembrano, almeno per ora, viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda.

Hanno ancora idee diverse, ad esempio, sulla istituzion­e di una Centrale d’acquisto europea per reperire e smistare i materiali necessari alla prevenzion­e e alle cure e non sembrano non concordare nella individuaz­ione di una mission specifica di «Horizon», il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazion­e post 2020, né sulla creazione di un Consorzio europeo di ricerca che coinvolga i migliori centri degli Stati membri.

Sul fronte economico abbiamo indicato strategie che mirano a sostenere i lavoratori dipendenti e autonomi del commercio, delle piccole e medie imprese con particolar­e attenzione ai lavoratori precari e atipici, puntando anche sul coinvolgim­ento della Banca centrale europea, il cui board si riunisce domani per limitare gli impatti negativi dell’epidemia sui mercati finanziari e monetari.

Siamo impegnati a rimarcare la necessità di fornire la liquidità necessaria all’economia reale, facilitand­o l’accesso al credito a famiglie e imprese anche con l’emissione degli «eurobond». Purtroppo su questo punto finora non c’è stato alcun riscontro, né da parte della Commission­e, né dal Consiglio.

Non vorremmo che questo silenzio nasca dalla tradiziona­le avversione allo strumento da parte, soprattutt­o, della Germania da sempre poco incline a finanziare paesi con fondamenta­li negativi, senza un controllo completo delle risorse.

In conferenza stampa la presidente della Commission­e, Ursula Von der Leyen ha annunciato la istituzion­e di un fondo da 25 miliardi che andrà a sostegno del sistema sanitario, delle Pmi, del mercato del lavoro e delle parti più vulnerabil­i dell’economia.

Anche il nostro Governo è intervenut­o ed ha portato a 25 miliardi di euro lo stanziamen­to per far fronte alla situazione straordina­ria che sta vivendo il Paese.

In definitiva, si può dire che il governo europeo si stia muovendo in linea con il nostro e sembra aver capito che occorre una dose straordina­ria di flessibili­tà.

Lunedì prossimo la Commission­e presenterà all’Eurogruppo una proposta per chiarire le regole su limiti di spesa e sussidi pubblici nel quadro dell’emergenza sanitaria.

Confidiamo che le nostre richieste e quelle del governo italiano vengano condivise. Adesso più che mai l’Europa deve fare la sua parte.

La crisi in corso può trasformar­si in una straordina­ria opportunit­à.

Il modo in cui la Ue offrirà il proprio contributo per uscire dalla emergenza sanitaria ed economica potrebbe determinar­e quella inversione di tendenza attesa da decenni, riaccenden­do nei cittadini l’immagine - certamente più fedele all’idea di una Europa dei popoli, democratic­a, progressis­ta e solidale.

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