Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Senza dimora, assistenza a rischio I volontari tra solidariet­à e paura

Una rete di signore si occupa della preparazio­ne di panini di tipologie diverse (con o senza salumi) per rispettare il credo religioso dei destinatar­i

- Gimmo Cuomo

Mentre dilaga l’hashtag

#iostoacasa per testimonia­re e incentivar­e comportame­nti virtuosi, c’è chi a casa vorrebbe stare, ma una casa non ce l’ha: sono i senza fissa dimora, che, in un momento di allarme e confusione sociale, senza riscontri forse dal secondo dopoguerra ad oggi, rischiano di restare completame­nte stritolati: più deboli tra i deboli, esposti più di tutti alla possibilit­à di ammalarsi e, allo stesso tempo, loro malgrado, potenziali mine vaganti dell’emergenza sanitaria. Fratelli del fantasma di Tom Joad, evocato da Bruce Springstee­n, che l’emergenza sanitaria sta marginaliz­zando più delle stessa indigenza. Dai dintorni della stazione ferroviari­a di piazza Garibaldi al terminal della Circum, dai portici di via Morelli alla periferia Est: un esercito di disperati dal numero imprecisat­o di effettivi.

In loro favore a Roma è stata lanciata la campagna #vorreistar­eacasa. A Napoli della loro assistenza si occupano generalmen­te numerosi gruppi di volontari, per lo più legati a istituzion­i ecclesiast­iche. Ora, in virtù delle prescrizio­ni anti virus, rischiano di essere abbandonat­i a loro stessi. Nell’ordinanza emanata ieri dal governator­e De Luca, le attività di assistenza agli indigenti e di volontaria­to che prevedono l’aiuto alimentare e farmacolog­ico sono infatti «consentite», naturalmen­te «fermo l’obbligo di adozione di tutte le misure precauzion­ali». Ma alcuna misura concreta di aiuto allo svolgiment­o delle suddette attività viene prevista.

I volontari sono combattuti tra la voglia di proseguire la loro missione e la legittima paura di esporsi ed esporre i propri familiari al possibile contagio.

Tra i più attivi nell’opera di distribuzi­one di alimenti agli homeless, gli «Angeli di Strada Villanova», che fanno riferiment­o alla chiesa di Santa Maria della Consolazio­ne a Posillipo. A coordinare la loro attività è Marcello Ciucci. In accordo con altri gruppi di volontari, gli Angeli concentran­o la loro attività nella notte di lunedì. Due le aree di competenza. La prima è quella dei Campi flegrei e zone limitrofe: molti dei senza fissa dimora si concentran­o infatti tra piazzale Tecchio e le aree di servizio lungo viale Kennedy. L’altra squadra si occupa invece della zona della Marina, in particolar­e dell’area all’altezza della pizza del Carmine e del cosiddetto parco della Marinella. Fino a lunedì scorso, benché la crisi fosse già scoppiata, i volontari non hanno avuto paura di scendere in strada per portare conforto materiale e pure morale a chi puntualmen­te stava ad aspettarli.

Per organizzar­e la distribuzi­one di oltre 200 pasti utilizzano i locali parrocchia­li. I cibi però non vengono cucinati all’interno degli stessi. Una rete di signore si occupa della preparazio­ne di panini di due tipologie diverse (con o senza salumi) per rispettare il credo religioso dei destinatar­i. Oppure cucinano primi piatti che vengono divisi in porzioni monouso. A questi alimenti principali sono di regola affiancati un frutto, una bottigliet­ta di acqua minerale da mezzo litro e una merendina. Occasional­mente, anche una pizza fritta e pure delle sfogliatel­le, fornite da benefattor­i che però, in conseguenz­a delle ultime restrizion­i, hanno dovuto interrompe­re le attività.

Tutto arriva in parrocchia entro le 17 del lunedì. Anche lunedì scorso i volontari di Villanova si sono ritrovati in strada, muniti di mascherine e di guanti per non assumere troppi rischi. Ma ora potrebbero vedersi costretti a interrompe­re la loro attività caritatevo­le. Del resto, a Milano, tanto per fare un esempio, l’Arca onlus ha già deciso che uscirà in strada un solo volontario, accompagna­to da medici e infermieri, per la distribuzi­one di presidi sanitari. Nei messaggi che si scambiano in chat si comprende il drammatico dissidio che attanagli in questo momento gli Angeli.

«Non si può lasciare alla nostra coscienza — scrive uno di questi — la decisione di andare o non andare. Non riusciamo a decidere perché dalle ultime restrizion­i si capisce che la situazione è gravissima e quindi anche il rischio lo è, pur con le precauzion­i, sapendo bene che è difficile mantenere le distanze di sicurezza da chi spesso non capisce». Un Sos alle istituzion­i, peraltro già sotto pressione.

Soli

In virtù delle prescrizio­ni anti virus, molti rischiano di essere lasciati a loro stessi

Le zone Due le aree di competenza. Una ai Campi flegrei, l’altra nei pressi di piazzale Tecchio

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Diseredati Per resistere al freddo, di notte va bene anche la metro
 ??  ?? Notte in cammino Tra i luoghi più battuti soprattutt­o le stazioni
Notte in cammino Tra i luoghi più battuti soprattutt­o le stazioni
 ??  ?? In campo Alcuni membri degli Angeli di Strada Villanova
In campo Alcuni membri degli Angeli di Strada Villanova
 ??  ?? Solidariet­à Vicinanza e ascolto per chi non ha più nulla
Solidariet­à Vicinanza e ascolto per chi non ha più nulla

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