Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scuola, chiudono gli edifici di nidi e materne comunali Oggi l’ordinanza per «limitare gli spostamenti del personale comunale»
L’assessore Palmieri: sia data la possibilità ai dirigenti stessi di poter gestire da remoto le incombenze amministrative indifferibili
«Limitare gli spostamenti, anche quelli casa-lavoro». Ormai è un mantra. Lo è per tutti. Anche per il Comune di Napoli che oggi effettuerà un ulteriore giro di vite con i suoi dipendenti per ridurre al minimo — cioè solo ai servizi essenziali come l’anagrafe, i trasporti, la polizia municipale, l’assistenza sociale, il protocollo e la raccolta rifiuti — gli spostamenti casa-lavoro. Compreso gli addetti delle società Partecipate, a cui sono demandati moltissimi servizi comunali. A cominciare, per esempio, dai tanti addetti della Napoli Servizi che prestano servizio presso i 25 circoli didattici comunali, che equivalgono a 100 plessi scolastici di scuole materne e dei nidi. Personale che si aggiunge al personale diretto, come quello di segretaria, di pulizia, ausiliare e i custodi.
«Giunge un forte malcontento dal mondo della scuola in relazione alla difficoltà ad interpretare il nuovo Dpcm di ieri con riferimento ai propri compiti in questo difficile momento», spiega in una nota diffusa dal Comune l’assessore alla Scuola, Annamaria Palmieri. La quale racconta come «sinora le scuole pur nella sospensione delle attività didattiche sono rimaste aperte garantendo modalità di lavoro agile nei limiti del possibile, favorendo la didattica a distanza e tenendo in servizio un contingente di collaboratori scolastici».
«Le scuole — ha aggiunto Palmieri — hanno senso dello Stato e rappresentano il suo volto migliore. Ma come amministrazione, non potendo agire con provvedimenti ulteriori sul comparto delle scuole statali, riteniamo di appoggiare la richiesta che viene rivolta dai dirigenti scolastici al ministero e al governo di porre fine alla mobilità di migliaia di cittadini senza motivo perché essa ci appare in linea con il Decreto del presidente del Consiglio: sia data la possibilità ai dirigenti stessi di poter gestire da remoto le incombenze amministrative indifferibili — laddove ve ne siano — e di utilizzare lo strumento della reperibilità per tutte le necessità che dovessero sopraggiungere, tenendo presente che la Dad (didattica a distanza) in generale già non sta coinvolgendo fisicamente le sedi scolastiche».
L’assessore comunale alla Scuola spiega perciò che «la mobilità di migliaia di persone che devono raggiungere il posto di lavoro, semmai da altro Comune, senza motivi urgenti e indifferibili, ci appare non in linea con il provvedimento del presidente del
Consiglio. Per le scuole comunali predisporremo, nelle prossime ore, provvedimento per la chiusura cosi da delimitare gli spostamenti e evitare di tenere aperti luoghi nei quali non vi siano utenti e attività non differibili». Perché «grida vendetta — rimarca Palmieri — che la didattica in queste scuole è sospesa dal Dpcm ma che il personale debba ugualmente presidiare l’edificio che non è frequentato da nessuno. Peraltro, sono moltissimi i dipendenti che arrivano dalla provincia».
Ma il numero esatto di quanti addetti interesserà — alla quale hanno lavorato diversi assessorati alla quale la giunta de Magistris darà il via libera in giornata — è ancora difficile da ricostruire. Si intuisce però che nei 100 circoli didattici siano circa 400 le persone, escluso le maestre che già sono a casa da diversi giorni, che si recano quotidianamente. Palmieri puntualizza ovviamente che «il Comune non può invece intervenire in quegli edifici i cui immobili sono sì di proprietà comunale, ma destinati a scuole elementari, medie o superiori il cui ordinamento e il personale fa capo direttamente allo Stato».
La delibera estenderà quindi «al massimo possibile» il progetto del «Lavoro agile», già avviato dal Comune di Napoli, o smartworking, per consentire a chi può di lavorare in remoto, da casa, magari con il proprio computer. Analogamente, come previsto dall’ultima versione del Dpcm dell’altro ieri sera, i dipendenti comunali e delle Partecipate potranno smaltire le ferie e i permessi, sempre nell’ottica di un quadro complessivo che imporre al Municipio di garantire i servizi essenziali.
«Agile»
L’iniziativa va nella direzione di estendere il lavoro fatto da casa