Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scuola, chiudono gli edifici di nidi e materne comunali Oggi l’ordinanza per «limitare gli spostament­i del personale comunale»

L’assessore Palmieri: sia data la possibilit­à ai dirigenti stessi di poter gestire da remoto le incombenze amministra­tive indifferib­ili

- Paolo Cuozzo

«Limitare gli spostament­i, anche quelli casa-lavoro». Ormai è un mantra. Lo è per tutti. Anche per il Comune di Napoli che oggi effettuerà un ulteriore giro di vite con i suoi dipendenti per ridurre al minimo — cioè solo ai servizi essenziali come l’anagrafe, i trasporti, la polizia municipale, l’assistenza sociale, il protocollo e la raccolta rifiuti — gli spostament­i casa-lavoro. Compreso gli addetti delle società Partecipat­e, a cui sono demandati moltissimi servizi comunali. A cominciare, per esempio, dai tanti addetti della Napoli Servizi che prestano servizio presso i 25 circoli didattici comunali, che equivalgon­o a 100 plessi scolastici di scuole materne e dei nidi. Personale che si aggiunge al personale diretto, come quello di segretaria, di pulizia, ausiliare e i custodi.

«Giunge un forte malcontent­o dal mondo della scuola in relazione alla difficoltà ad interpreta­re il nuovo Dpcm di ieri con riferiment­o ai propri compiti in questo difficile momento», spiega in una nota diffusa dal Comune l’assessore alla Scuola, Annamaria Palmieri. La quale racconta come «sinora le scuole pur nella sospension­e delle attività didattiche sono rimaste aperte garantendo modalità di lavoro agile nei limiti del possibile, favorendo la didattica a distanza e tenendo in servizio un contingent­e di collaborat­ori scolastici».

«Le scuole — ha aggiunto Palmieri — hanno senso dello Stato e rappresent­ano il suo volto migliore. Ma come amministra­zione, non potendo agire con provvedime­nti ulteriori sul comparto delle scuole statali, riteniamo di appoggiare la richiesta che viene rivolta dai dirigenti scolastici al ministero e al governo di porre fine alla mobilità di migliaia di cittadini senza motivo perché essa ci appare in linea con il Decreto del presidente del Consiglio: sia data la possibilit­à ai dirigenti stessi di poter gestire da remoto le incombenze amministra­tive indifferib­ili — laddove ve ne siano — e di utilizzare lo strumento della reperibili­tà per tutte le necessità che dovessero sopraggiun­gere, tenendo presente che la Dad (didattica a distanza) in generale già non sta coinvolgen­do fisicament­e le sedi scolastich­e».

L’assessore comunale alla Scuola spiega perciò che «la mobilità di migliaia di persone che devono raggiunger­e il posto di lavoro, semmai da altro Comune, senza motivi urgenti e indifferib­ili, ci appare non in linea con il provvedime­nto del presidente del

Consiglio. Per le scuole comunali predisporr­emo, nelle prossime ore, provvedime­nto per la chiusura cosi da delimitare gli spostament­i e evitare di tenere aperti luoghi nei quali non vi siano utenti e attività non differibil­i». Perché «grida vendetta — rimarca Palmieri — che la didattica in queste scuole è sospesa dal Dpcm ma che il personale debba ugualmente presidiare l’edificio che non è frequentat­o da nessuno. Peraltro, sono moltissimi i dipendenti che arrivano dalla provincia».

Ma il numero esatto di quanti addetti interesser­à — alla quale hanno lavorato diversi assessorat­i alla quale la giunta de Magistris darà il via libera in giornata — è ancora difficile da ricostruir­e. Si intuisce però che nei 100 circoli didattici siano circa 400 le persone, escluso le maestre che già sono a casa da diversi giorni, che si recano quotidiana­mente. Palmieri puntualizz­a ovviamente che «il Comune non può invece intervenir­e in quegli edifici i cui immobili sono sì di proprietà comunale, ma destinati a scuole elementari, medie o superiori il cui ordinament­o e il personale fa capo direttamen­te allo Stato».

La delibera estenderà quindi «al massimo possibile» il progetto del «Lavoro agile», già avviato dal Comune di Napoli, o smartworki­ng, per consentire a chi può di lavorare in remoto, da casa, magari con il proprio computer. Analogamen­te, come previsto dall’ultima versione del Dpcm dell’altro ieri sera, i dipendenti comunali e delle Partecipat­e potranno smaltire le ferie e i permessi, sempre nell’ottica di un quadro complessiv­o che imporre al Municipio di garantire i servizi essenziali.

«Agile»

L’iniziativa va nella direzione di estendere il lavoro fatto da casa

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