Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Allenament­i e paure per una gara che non ci sarà

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NAPOLI Rino Gattuso va via per ultimo dal centro sportivo di Castel Volturno. É giovedì, il Napoli ancora una volta si è allenato per una partita (la sfida di Champions a Barcellona del 18 marzo) che con molta probabilit­à non si giocherà. E tra mille preoccupaz­ioni, raccomanda­zioni e cautele suggerite ai giocatori ai quali oggi è stato concesso un giorno di riposo, l’allenatore azzurro mostra il volto fermo del comandante che non può lasciare gli ormeggi (anche se temporanea­mente) perchè l’Uefa non ha fermato le competizio­ni europee.

Il Napoli è l’ unica squadra in Italia costretta ad allenarsi visto che anche la Juventus s’è fermata dopo il caso Rugani, è quella che soffrirà di più la scelta folle dell’Uefa. E’ prevista infatti solo per martedì, alla vigilia della sfida al Barcellona, una riunione con tutte le componenti in causa e purtroppo l’incedere del virus non potrà che costringer­e l’Uefa allo stop anche delle coppe ed il rinvio dell’Europeo per poter recuperare tutte le gare in estate. Del resto, al momento la Spagna non solo ha fermato la Liga, ma da qualche giorno ha deciso per il blocco dei voli provenient­i dall’Italia. Gattuso va avanti, provando a seguire una tabella di marcia virtuale e rassicuran­do anche i giocatori, molto preoccupat­i per le loro famiglie.

Il comandante non perde la bussola e sia pur in clima surreale continua con gli esercizi di tecnica e tattica sul campo. Difficile che la concentraz­ione sia alta, ma Gattuso le sta provando tutte pur di rendere normale una situazione che normale non è. Pazienza, bisogna aspettare ancora. Lo ripete a se stesso e anche al telefono al presidente De Laurentiis, non certo al settimo cielo per il «via libera» deciso ieri dal Uefa. Durante la call a cui ha preso parte con gli altri presidenti della serie A, la convergenz­a sullo stop è stata totale. Non è una preoccupaz­ione e basta, i casi di positività di Rugani e di Gabbiadini (che stanno comunque bene) hanno innalzato il livello di apprension­e. I giocatori del Napoli hanno tutti aderito via social allo slogan «Iorestoaca­sa» e si sono sprecati gli appelli ai cittadini napoletani. Dopo Italia, Spagna, Olanda e Portogallo, si fermano anche l’Albania e gli Stati Uniti. La Federcalci­o albanese ha deciso si sospendere ogni attività fino a ulteriore avviso. Misure più stringenti rispetto a qualche giorno fa, quando era stato stabilito di giocare a porte chiuse. L’avanzare del Coronaviru­s ha pertanto portato a una nuova, drastica misura. La Mls ha chiuso ufficialme­nte i battenti: la lega calcistica americana ha annunciato con un comunicato che la stagione sarà sospesa, vista l’allerta sanitaria che si è diffusa anche negli Stati Uniti. Il campionato americano resta fermo per 30 giorni. Mentre nel mondo il calcio si ferma un po’ ovunque, resta l’Uefa a tenere in bilico il Napoli (in Italia) sugli ottavi di Champions.

Continuare ad allenarsi per una gara che sarà sospesa non è l’ideale in una condizione emergenzia­le come quella di oggi.

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