Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca vuole vietare il passeggio Chiusi i centri per anziani e disabili
Il presidente della Regione denuncia che un carico di dispositivi di protezione destinato all’Asl di Napoli sarebbe stato bloccato tra Umbria e Toscana
NAPOLI È un tema antico quanto l’uomo quello della contrazione degli spazi di libertà giustificata da necessità oggettive o da ragioni superiori. Ma Vincenzo De Luca, che nei panni dello sceriffo si è lungamente immedesimato da sindaco, torna ora da presidente della Regione a sfoderare la sua colt: arresto, multa fino a 206 euro, ma anche quarantena domiciliare di due settimane per tutti coloro che siano trovati in strada senza gli urgenti motivi (sanitari, lavorativi, approvvigionamenti ecc.) già previsti dalla normativa nazionale contro la diffusione del Covid 19. È quanto ha annunciato il presidente della giunta prima di firmare un decreto con validità fino al 25 marzo. Dunque, oltre alle tante proibizioni, sacrosante per evitare di diffondere il contagio, ecco il bizzarro divieto di passeggiare. Beninteso — correggono dalla Regione — una severa esortazione più che una costrizione. Intanto lui insiste: «Costringeremo tutte le persone individuate a circolare senza motivo a fare la quarantena di 15 giorni — ha tuonato su Lira tv —. Se ti trovo a passeggiare sul lungomare o stravaccato sulla panchina, in condizioni non emergenziali, ti obbligo a 15 giorni di quarantena, e se la eludi sei passibile di sanzioni penali gravi». Intanto, con il decreto di ieri saranno sospesi fino al 3 aprile i servizi sanitari e sociosanitari territoriali semiresidenziali pubblici e privati. Lo stop riguarderà, dunque, la riabilitazione estensiva, i centri diurni per anziani e per disabili non autosufficienti, pazienti psichiatrici minori e adulti. Fermi anche tutti i servizi sociali a regime diurno attivati dagli ambiti sociali.
I controlli
La prefettura di Napoli ha fornito gli ultimi dati sui controlli eseguiti dalle forze dell’ordine l’11 ed il 12 marzo nell’area metropolitana: sono state controllate 7878 persone, denunciate 433, controllati 3108 esercizi commerciae li, di cui 103 titolari denunciati.
Esercito nei quartieri
De Luca, vero protagonista di questa fase emergenziale, insiste sulle restrizioni: «Ho inviato una richiesta al Governo per ottenere la presenza dell’esercito — ha precisato — per scoraggiare la mobilità non consentita».
Stop a Capodichino
«La Gesac ci chiede la chiusura dell’aeroporto di Capodichino, salvo che per il trasporto del materiale sanitario i cargo merci agroalimentari. È giusto porre la richiesta al ministero».
Campi rom e immigrati De Luca ha quindi denunciato che nei «campi rom non vi è vigilanza. Chiederemo ai servizi sociali dei Comuni ma soprattutto alle prefetture di fare un censimento perché lì nessuno controlla niente. Così come non ci sono controlli nei centri di accoglienza per immigrati». Ha poi fatto riferimento alla Cina: «L’altro giorno si sono registrati soltanto 8 contagi, ma lì hanno altri metodi: un cittadino uscito dalla quarantena è scappato in auto travolgendo le vetture della polizia. Aveva 23 anni ed è stato fucilato. Nelle democrazie non esistono questi metodi: esiste la coscienza, purché la si usi. Il cervello non serve a separare le orecchie, ma a connettere neuroni».
Scippo di mascherine Toni forti per sottolineare la gravità della situazione, chiariscono ancora dal suo staff a Santa Lucia. Gli stessi che il presidente della giunta ha usato nei confronti delle istituzioni nazionali e di altre Regioni: «L’Asl Napoli 2 ha comprato 70.000 mascherine da un fornitore italiano, ma il carico è stato bloccato dalla polizia o dalla Protezione civile, stiamo approfondendo — ha raccontato, riferendosi ad un episodio avvenuto tra Umbria e Toscana —. Dobbiamo capirci: non è tollerabile che le forniture strappate sul mercato siano sequestrate. La Campania è stata la prima regione a offrire disponibilità di posti letto in terapia intensiva per i politraumatizzati ed alleggerire così Lombardia, Emilia e Veneto. Ci siamo mossi con solidarietà, ma questo non significa essere presi in giro. Se dopo questa disponibilità arriva un camion di mascherine della nostra Asl e ce lo bloccano allora non ci siamo capiti, e in questo caso facciamo la guerra».