Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Noi, studenti in Spagna, impossibilitati a rientrare e costretti a scali in Europa»
Il racconto di Laura, bloccata a Valencia per l’Erasmus: ora qui è allarme
quando il governo locale ha cominciato ad attuare le prime misure.
«Fino a qualche giorno fa, c’era la voglia di tornare in famiglia — racconta — ma non c’era la percezione precisa di quel che stava avvenendo. E avevo dunque scelto di resistere, sono quasi al termine di questo percorso accademico e intendevo stringere i denti. Adesso invece anche qui è palpabile l’emergenza. Da due giorni c’è stato un fuggi fuggi generale. Io sono in una residenza universitaria dove siamo rimasti in tre. Una sensazione terribile, spettrale. Infine è arrivata la circolare dalla Federico II: insomma restare non era una opzione più difendibile».
Laura tornerà lunedì a Napoli con un viaggio attraverso Amsterdam. Il costo del biglietto che ha dovuto affrontare è di 522 euro, con una assicurazione a copertura del rischio di una eventuale cancellazione del volo. Solo tre i posti disponibili quando ha scelto di fare le valigie. Uno l’ha acquistato lei, gli altri due sono stati presi senza altre esitazioni da due studenti di Trieste che sono con lei all’università. Non avevano altro modo per fare ritorno in Italia. Per raggiungere casa, da Napoli, prenderanno poi un treno e affronteranno altre ore di viaggio.
La Spagna è la nazione che, più di altre, catalizza le attenzioni degli studenti partenopei — e italiani in genere — per le sue straordinarie caratteristiche. Al secondo posto c’è la Francia, seguita dalla Germania.
Gli studenti in Spagna sono quasi un milione e mezzo, di cui circa cinquantamila stranieri. Studiare in Spagna diventa sempre più un’ambizione di molti ragazzi anche perché una laurea o un Master, fino ad un Mba, hanno un valore importante soprattutto per i mercati emergenti dell’America Latina ma anche per gli Stati Uniti, il Brasile, la Russia, l’India, il Messico e la Cina.
L’espediente Assieme ad altri due colleghi di Trieste l’unica possibilità è stata volare in Olanda