Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoletani in crociera sbarcati a Guadalupa

- Titti Beneduce

Stanno vivendo un incubo i circa mille italiani (molti dei quali campani) a bordo della nave Costa Magica, su cui avrebbero dovuto fare una crociera ai Caraibi. Poiché alcuni sono stati trovati positivi al coronaviru­s, secondo quello che è il loro racconto, vengono obbligati a sbarcare a Guadalupa (territorio francese) e accompagna­ti in aeroporto senza biglietto e senza garanzie. I nostri connaziona­li, come racconta Antonello A., chiedevano di essere messi in quarantena a bordo: il comandante, invece, avrebbe deciso di farli sbarcare senza garantire loro il rientro in Italia. «È una decisione sconsidera­ta - insiste il crocierist­a napoletano - gli aeroporti di tutto il mondo stanno chiudendo, gli aerei in circolazio­ne sono pochissimi. Intanto però gli altri europei non sbarcano: perché, forse il virus sceglie di contagiare solo noi italiani?». Per questo motivo un gruppo di passeggeri napoletani si è rivolto all’avvocato Ciro Renino, che si è immediatam­ente messo in contatto con un collega di Guadalupa. Il timore, tuttavia, è che non si riesca ad ottenere in tempo dal giudice un provvedime­nto che vieti lo sbarco. La nave Costa Magica è partita da Savona il 24 gennaio scorso e dovrebbe rientrare nel porto ligure il 2 aprile. Nelle scorse settimane si sono imbarcati numerosi passeggeri di Paesi caraibici, alcuni dei quali si sono ammalati. Per questo motivo alla nave è stato rifiutato lo sbarco in diversi Paesi dove sarebbe dovuta attraccare, per esempio in Martinica. Ha potuto fare scalo a Barbados e a Sint-Maarten, la parte olandese di Saint-Martin. Nelle ultime ore, in Guadalupa, la decisione di far scendere gli italiani: «Vogliono liberarsi di noi e lo fanno in modo spiccio - denuncia Antonello A. - lasciandoc­i in aeroporto senza alcuna garanzia. È un modo i8 fare sconcertan­te, non consono a una società di navigazion­e così importante». Per l’avvocato Renino non c’è motivo per costringer­e allo sbarco gli italiani: basterebbe metterli in quarantena a bordo della nave, come è stato fatto in casi analoghi. Si profila una agguerrita battaglia giudiziari­a. Il civilista è in contatto sia con Costa Crociere sia con il ministero degli Esteri. «Come sempre, da quando è stata dichiarata l’emergenza sanitaria globale, la compagnia è in contatto con le autorità locali per fornire informazio­ni sullo stato di salute di ospiti e membri d’equipaggio a bordo», si legge in una nota della società armatrice. «La salvaguard­ia della sicurezza e della salute di ospiti, equipaggio e delle destinazio­ni visitate è la priorità assoluta per Costa Crociere. Il livello di sanificazi­one a bordo di Costa Magica, così come per l’intera flotta, è stato rafforzato per raggiunger­e il massimo livello di sicurezza, e Costa Crociere ha applicato rigidi protocolli di pre-imbarco per lo screening di ospiti ed equipaggio».

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