Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sì dell’Aifa al farmaco del Cotugno Via libera per seicento trattamenti
La metà dei pazienti al quale è stato somministrato il medicinale anti-artrite è in netto miglioramento Ascierto: è come una guerra, ma la vinceremo
Al Cotugno tre pazienti su sei, in gravi condizioni per il Covid-19, sono migliorati grazie alla sperimentazione di un farmaco nato per tutt’altra malattia, il Tolicizumab, l’anticorpo monoclonale usato per l’artrite reumatoide, della Roche che ha annunciato la cessione gratuita.
Ora l’Aifa sta valutando i percorsi di cura per dare il via libera al trial. I risultati sono stati definiti molto incoraggianti così come quelli per l’utilizzo dell’antivirale Remdesivir (della Gilead) che ha ottenuto il via libera per essere provato, in via preliminare, in cinque centri di riferimento per la lotta al coronavirus. Si potrebbe andare, secondo alcuni virologi, dall’utilizzo combinato dei due farmaci. Uno colpisce il virus e l’altro ne limita gli effetti infiammatori ai polmoni. Anche perché il Tolicizumab non è incompatibile, come ha spiegato il direttore di Oncologia dell’ospedale dei Colli, Vincenzo Montesarchio, con i farmaci antivirali.
Se la cura dovesse far registrate un successo anche al cinquanta per cento, si vedrebbero dimezzati in un colpo solo i pazienti che avrebbero bisogno della terapia intensiva. Ma per ora è ancora presto per fare supposizioni, ma la speranza c’è ed è forte.
«In queste ore - spiega il presidente dell’Istituto superiore della sanità, Silvio Brusaferro - l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha riunito il comitato tecnico scientifico, per analizzare le evidenze, e sta deliberando la possibilità di avviare delle sperimentazioni del farmaco, normalmente usato per l’artrite reumatoide, utilizzato a Napoli con effetti positivi nel contrastare gli effetti del coronavirus. Questo farmaco ora è registrato per un altra patologia il meccanismo d’azione però potrebbe risultare efficace per delle manifestazioni cliniche che ha il coronavirus: dal punto di vista scientifico, occorre avere delle valutazioni definite, con un campione di soggetti definito, e l’Aifa sta lavorando a questo».
Insomma, si tratta di «una promessa, un’opportunità che va studiata, per avere tutti quei parametri per poi dire che il meccanismo di azione è effettivamente efficace per tutti i pazienti avvetti dal coronavirus», ha concluso Brusaferro.
Soddisfazione dai medici che hanno avviato la sperimentazione al Cotugno e che sono in stretto contatto via chat con i colleghi cinesi che per primi hanno utilizzato con successo il Tolicizumab. «Molto presto - ha detto Paolo Ascierto direttore dell’unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale - inizierà il trial dell’Aifa, al tempo stesso ci sarà anche la raccolta dati pazienti. Sono stati dispensati 600 trattamenti, è una guerra ma ce la faremo».
Ma come stanno i pazienti trattati al Cotugno con il farmaco anti-artrite? «Le condizioni di tre pazienti su sei - dice - sono considerevolmente migliorate e uno di loro sarà presto estubato. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla rete che noi dell’istituto Pascale di Napoli insieme all’ospedale Cotugno abbiamo stretto con i reparti di rianimazione e infettivologia di un gran numero di ospedali di tutta Italia, per condividere rapidamente informazioni sui pazienti e sulle risposte alla terapia. Intanto continuiamo senza sosta a raccogliere dati in attesa dell’approvazione Aifa del protocollo sperimentale».