Corriere del Mezzogiorno (Campania)
LE LIBERTÀ CONTROVERSE AL TEMPO DELL’EPIDEMIA
Caro direttore, come la mettiamo con il Governo e la Regione hanno imposto misure draconiane per tenere a casa i cittadini. E temo che i napoletani, così propensi a stare per strada, non avrebbero obbedito senza imposizioni così ferree. Non parliamo poi dei giovani, che a fatica e con molta riluttanza hanno rinunciato alla movida. Altro che libero arbitrio: qui la libertà è vista come la possibilità di fare quel che si vuole, accada quel che accada. E questo mi impensierisce. Sto seguendo con attenzione le notizie che fornite sul Coronavirus e spesso polemizzo — ormai al telefono, visto che siamo in casa — con amici che affermano cose diverse da quelle scritte dai giornali. Pensano di saperne sempre di più. Anche qui si tratta di un malinteso senso di libertà: l’idea che si possa sostenere una tesi al di là di una qualsiasi competenza.
Giovanni de Carolis Napoli
CCaro de Carolis, ome ho scritto nell’editoriale di ieri, la grande speranza è che tutto questo dolore non sia vissuto invano. Il Coronavirus è un’immane tragedia ma, se sapremo voltare pagina, potrebbe trasformarsi in una grande opportunità per cambiare in meglio il nostro stile di vita. A cominciare proprio dal senso di responsabilità civica che, seppure con qualche inciampo iniziale, i napoletani stanno sostanzialmente dimostrano in questo frangente. Ci sono momenti di tale emergenza da costringere ciascuno a cedere un pezzo della nostra libertà in nome dell’interesse e, in questo caso, del benessere - collettivo. Naturalmente uno scambio del genere va contenuto in un tempo limitato, altrimenti rischiamo d’intaccare il perimetro stesso della democrazia. Diciamo, allora, che il sacrificio contingente può indurre i napoletani a sentirsi più profondamente parte di una comunità. L’alternativa sarebbe quella di tornare a essere cavalli scossi senza altra meta che il proprio tornaconto. Lo stesso vale per le chiacchiere a vanvera: mai come adesso, è giusto che parlino gli scienziati e l’informazione viaggi su canali seri e di comprovata professionalità. Il motto dell’uno vale uno, che da sempre è l’anticamera dei totalitarismi, ha già fatto troppi danni. Continuiamo a fidarci dei medici e mettiamo a tacere gli imbecilli.