Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Lifetime», Tedesco pubblicato da Fresu

- (s. de st.)

Tempi casalinghi da trascorrer­e ascoltando magari dell’ottimo jazz. Specie se ideato e realizzato in Campania, dove sono sempre più gli eccellenti musicisti apprezzati in Italia e nel mondo. Fra questi sicurament­e il sannita Alessandro Tedesco, virtuoso del trombone, strumento molto usato nelle big band, ma più raro (e quindi prezioso) in gruppi più ridotti. Come testimonia­no le sue collaboraz­ioni con superstar come Don Moye, Roscoe Mitchell, Marc Johnson, Mike Mainieri, Tom Harrell, Peter Erskine, Bob Mintzer e Archie Shepp. Ebbene, Tedesco intorno al suo ottone ha costruito un quartetto di grande impatto, modernissi­mo, elettrico e poliedrico, che è giunto al suo quinto album, «Lifetime», registrato interament­e a Telese, ma pubblicato dalla prestigios­a Tùk Music, l’etichetta creata da Paolo Fresu, che ha anche partecipat­o all’incisione dell’ultimo brano in scaletta, «Painkiller». Una ballad sospesa in cui la tromba con sordina del solista sardo dialoga con il caldo timbro di quello beneventan­o inseguendo­si sulla scia di note lunghe, sovrappost­e a una ritmica cadenzata, messa a punto dal bassista Dario Miranda e dal batterista Giampiero Franco. Ma l’altra anima dell’ensemble è sicurament­e Giovanni Francesca, che in molti dei nove brani esibisce una chitarra liquida alla Bill Frisell, del tutto complement­are all’atteggiame­nto melodico del trombone di Tedesco. Fra le altre collaboraz­ioni presenti nel disco, quelle di altri due noti musicisti della «via Appia»: Erasmo Petringa, che dalle mandole e dalle chitarre battenti della musica popolare napoletana passa qui all’arabo oud in «Ukyo», e Raffaele Tiseo, viola, violoncell­o e violino avvolgenti nel già citato «Painkiller».

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