Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Restare in casa è giusto Ma è obbligator­io solo se lo decide il governo

- Di Francesco Marone

Il presidente De Luca sta tenendo bene la scena politica dell’emergenza, e di questo gli va dato atto, sia potenziand­o il sistema sanitario sia rassicuran­do e guidando i cittadini in questa fase drammatica. Fatta questa premessa, però, l’ordinanza n. 15 del 13 marzo scorso è un inciampo giuridico.

L’ordinanza è nulla, perché adottata in carenza assoluta di potere. Il decreto-legge n. 6, adottato dal Governo lo scorso 23 febbraio, è molto chiaro sull’esercizio dei poteri di emergenza che lo stesso decreto individua. L’articolo 3 stabilisce, al comma 1, che le misure siano adottate con decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Il successivo comma 2 prevede che, prima dell’adozione di tali decreti, si possa provvedere, «nei casi di estrema necessità ed urgenza», con ordinanze di sindaci e presidenti di regione. Più sempliceme­nte, la Regione poteva intervenir­e, qualora ve ne fosse grave urgenza, nel periodo tra il 23 febbraio (data di entrata in vigore del decreto-legge) e l’8 marzo (data di entrata in vigore del primo dei tre decreti del presidente del Consiglio sin qui adottati). Dopo quella data, ogni ordinanza, adottata da qualunque presidente di regione per limitare la libertà di circolazio­ne dei cittadini, è nulla perché adottata esercitand­o un potere riservato dalla legge al presidente del Consiglio dei ministri.

Anche a voler prescinder­e dalla nullità, l’ordinanza è comunque illegittim­a. La libertà di circolazio­ne dei cittadini è la regola, e può essere limitata solo dalla legge e solo per casi di sanità o sicurezza. Nel caso del Coronaviru­s, è stato adottato un decretoleg­ge che prevede la possibilit­à di limitare la libertà di circolazio­ne con i decreti del presidente del Consiglio che tutti conosciamo e abbiamo letto. Non è previsto, e non potrebbe esserlo perché la Costituzio­ne lo vieta, un potere amministra­tivo in capo al presidente di ciascuna regione che possa limitare la circolazio­ne dei cittadini o, peggio, la loro libertà personale. L’ordinanza della regione Campania, viceversa, dispone che tutti stiano in casa, cioè mette tutti i cittadini agli arresti domiciliar­i, il che evidenteme­nte è del tutto illegittim­o.

Nemmeno si può sostenere che si tratti solo di una specificaz­ione delle previsioni del decreto del presidente del Consiglio dell’8 marzo che, all’art. 1, comma 1 lettera a), dispone di evitare spostament­i se non per ragioni di necessità, lavoro o salute. Tra evitare spostament­i ed essere giuridicam­ente obbligati a non uscire di casa c’è di mezzo il mare, evidenteme­nte. Se il Governo lo avesse voluto, avrebbe dovuto scriverlo esplicitam­ente, perché in materia di limitazion­i punite con sanzioni si applica il principio generale di tassativit­à. Invece, ha voluto esattament­e il contrario, modulando gli obblighi di rimanere in casa: ai soggetti con febbre e difficoltà respirator­ia è fortemente raccomanda­to restare in casa (lettera b), mentre solo a coloro che sono positivi al virus o in quarantena è fatto «divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione» (lettera c). L’ordinanza di De Luca prevede che zsu tutto il territorio regionale è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni». Dunque, tutti trattati come se avessero contratto il virus. Naturalmen­te questo è illegittim­o, per cui restate senza dubbio in casa come raccomanda il Governo, ma non dimenticat­e che, se uscite a fare due passi perché non ne potete più, non vi possono arrestare. D’altra parte, nessun altro presidente di regione, nemmeno quelli leghisti, ha adottato provvedime­nti analoghi; e non certo perché siano meno attenti alla salute dei propri cittadini, ma perché non lo possono fare.

In conclusion­e, l’emergenza è nazionale e viene gestita dal Governo, e gli amministra­tori regionali e locali farebbero bene a limitarsi a far rispettare le misure nazionali e a stare vicini ai cittadini più bisognosi di aiuto, evitando di inseguirsi sul terreno, scivoloso e pericoloso, di chi è il più bravo a limitare la nostra libertà. Facciamo tutti gli sforzi necessari per la salute dei cittadini, ma impediamo con altrettant­a determinaz­ione che il coronaviru­s si porti via anche la Costituzio­ne repubblica­na.

” L’ordinanza di De Luca del 13 marzo è un inciampo giuridico Illegittim­o costringer­e tutti i campani in casa

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