Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ecco il ruolo della Federico II nella battaglia
Tredici posti allestiti per la terapia intensiva Sono stati realizzati anche un blocco-parto e un’area dedicata ai prematuri con patologie
Nei giorni drammatici che stiamo vivendo il sistema sanitario regionale sta dando dimostrazione di grande professionalità e dedizione. Rispondendo adeguatamente alle esigenze che l’emergenza manifesta.
NAPOLI «È il momento della responsabilità e del gioco di squadra e noi stiamo facendo la nostra parte in rete con tutte le realtà ospedaliere del territorio». Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Federico II, fa il punto sulle iniziative messe in campo fino a questo momento dal policlinico federiciano. «Naturalmente ci muoviamo sotto la regia unica dell’Unità di crisi regionale, in stretto coordinamento con gli altri ospedali della regione».
Come vi siete preparati per affrontare l’emergenza?
«Ci siamo attivati per creare dei posti di malattia infettiva riservati ai pazienti Covid-19, destinando a loro un’intera ala dell’edificio 18. Sono stati fatti interventi strutturali realizzati in tempi molto rapidi. Siamo sicuramente disponibili a ospitare questi pazienti anche se dalla Regione c’è stato chiesto di riservarli alle malate gravide. In reparto già c’è un paziente risultato positivo e aspettiamo ora altri pazienti trasferiti dal servizio del 118».
Quindi sarete punto di riferimento per le donne in gravidanza?
«Si, ci è stato chiesto questo. Il percorso-nascita è molto delicato, perché bisogna garantire alla partoriente e al nascituro tutta le condizioni di sicurezza e dobbiamo farlo in maniera distinta e separata dalle strutture ordinariamente preposte per non creare commistioni. Per cui abbiamo realizzato un blocco parto dedicato alle donne, sia per il parto naturale che cesareo, e abbiamo allestito in tempi davvero rapidi un’area neonatale pronta anche a dare risposte a neonati prematuri che nascano con patologie. Poi abbiamo allestito una tenda all’esterno del pronto soccorso ostetrico che fungerà da punto di prefiltraggio, proprio per evitare eventuali contaminazioni dei luoghi».
Che disponibilità di posti avete?
«Per la terapia intensiva, abbiamo riconvertito due stanze di isolamento dotandole di pressione negativa, che è lo standard di sicurezza più elevato per il contenimento delle malattie infettive. Nell’ultima riunione dell’unità di crisi, la Regione ha chiesto l’ulteriore partecipazione all’azienda ospedaliera Federico II chiedendo di aumentare il numero dei posti letto di terapia intensiva e di conseguenza già da un paio di giorni stiamo spostando e trasferendo i pazienti non affetti da Covid-19 ricoverati in terapia intensiva, in un’altra ala del policlinico, nella terapia intensiva cardiochirurgica, in modo tale da liberare dei posti per i malati di Coronavirus».
Di che numeri parliamo? «Sono 13 posti, 2 dei quali già occupati. Gli altri 11 sono in fase di allestimento, ma saranno pronti a breve. Poi ci sono altri 4 posti per persone affette da Covid-19 che però non necessitano della terapia intensiva. Ogni paziente va ricoverato in una stanza singola che sia anche dotata di un filtro e di un bagno autonomo».
Se la situazione dovesse peggiorare avete ulteriore disponibilità?
«L’organizzazione che ci siamo dati è a fisarmonica, per cui saremo sicuramente in grado di offrire altri spazi ricettivi».
Ci hanno chiesto di occuparci delle donne positive gravide
” Se occorre potremo ampliare la disponibilità ad accogliere