Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Piccola azienda, gran vino: il Taurasi ‘15 di Fiorentino
Grande Taurasi di una piccolissima azienda di Paternopoli, fondata, insieme con i suoi familiari da Giovanni Fiorentino. Che, nel 2012 decise di affacciarsi al mercato con i suoi rossi a base di aglianico: il Campi Taurasini e, successivamente, nel rispetto dei tempi dettati nel disciplinare di produzione, i Taurasi. Quello che ho davanti nel calice è il vino docg dell’annata 2015. L’andamento climatico e la perfetta maturazione dei grappoli nelle vigne di proprietà, ubicate a Paternopoli, hanno favorito il raggiungimento di un risultato in linea con l’aspirazione del produttore: non una semplice e pedissequa fotografia del territorio, ma l’estrazione dal terroir di un’espressione elegante dell’Aglianico senza tuttavia uscire dal solco della tradizione vitivinicola locale. Vale la pena di ricordare che l’azienda sorge in una delle sottozone del taurasi dalla reputazione più alta, quella cioè nel triangolo Paternopoli-Montemarano-Castelfranci. L’azienda per il momento produce poco più di diecimila bottiglie che arriveranno a quindicimila quando, a breve, uscirà il bianco. Non un Fiano o un Greco
da uve acquistate fuori zona, ma l’autoctono Coda di Volpe, che proprio in questo angolo d’Irpinia raggiunge la massima espressività. Torno al Taurasi 2015 per lodarne innanzitutto il colore rubino scuro, ma non impenetrabile. La consistenza è subito evidente durante la rotazione nel calice. Per inciso userei quello panciuto adatto per Barolo e Pinot Nero. Molto fini i profumi che si affacciano in successione ai recettori olfattivi. La processione aromatica si apre con sentori di viola appassita, seguita da quelli principali di frutti di bosco e di prugna secca. Ben fuse, non certo in secondo piano, le note di tabacco trinciato doppio, di mallo di noce. In sottofondo, piacevoli e calibrati aliti balsamici. Sorso equilibrato e lungo. Rosso da lungo invecchiamento, da bere su arrosti di pregio e formaggi stagionati.