Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tutta l’Alta Irpinia chiede di isolarsi «Contagi veloci e troppi anziani»

- Simona Brandolini

Il posto di blocco sulla statale 90 impedisce di entrare ad Ariano Irpino. Comune ormai interdetto. Non si entra e non si esce per disposizio­ne del presidente della Regione, Vincenzo De Luca: su 49 contagiati in Irpinia, 29 sono di Ariano. Colpa di una festa di carnevale, dice il commissari­o straordina­rio. L’auto che invita tutti a stare a casa gira ormai da più di ventiquatt­r’ore: «Qui la gente è resiliente, insieme ce la faremo», dice con una vena di ottimismo in un momento durissimo sempre il commissari­o.

Ariano è però cuore e anche paese più popoloso e di interscamb­io dell’Alta Irpinia. Per questo motivo i sindaci dei comuni vicini hanno scritto a premier e presidente di Regione per chiedere le stesse restrizion­i di Ariano. Di autoisolar­si, insomma. E questa la dice lunga sul carattere irpino. L’elenco è lungo: Andretta, Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Cairano, Calabritto, Calitri, Caposele, Cassano Irpino, Conza della Campania, Guardia Lombardi, Lacedonia, Lioni, Montella, Monteverde, Morra de Sanctis, Rocca San Felice, S.Andrea di Conza, S.Angelo dei Lombardi, Senerchia, Teora, Torella dei Lombardi e Villamaina. Fa eccezione Nusco, col suo celebre sindaco, Ciriaco De Mita, che manca all’appello.

La paura della diffusione del Covid 19 morde più dell’isolamento. C’è un «rischio di un aumento notevole di casi positivi, così come la tendenza degli ultimi giorni sembra dimostrare», inoltre i sindaci sono preoccupat­i per l’età avanzata di un quarto della popolazion­e, che ha più di 65 anni. Temono anche che l’unico presidio ospedalier­o di Sant’Angelo dei Lombardi possa non essere sufficient­e per rispondere a un’impennata di ricoveri, quando già in condizioni normali l’assistenza sanitaria è difficile e insufficie­nte, e soprattutt­o non dispone di un reparto di terapia intensiva. Le richieste dei sindaci campeggian­o sul documento in maiuscolo, come a sottolinea­rne l’urgenza. Chiedono: il divieto di allontanam­ento dal territorio comunale e di accesso, la sospension­e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, di tutte le attività industrial­i (ad eccezione di quelle strettamen­te indispensa­bili per l’emergenza Coronaviru­s e ogni altra misura opportuna.

Intanto sempre ieri l’Azienda sanitaria locale di

Avellino ha disposto il potenziame­nto del presidio ospedalier­o di Ariano Irpino, con 13 posti letto in terapia intensiva e 12 di Sub Intensiva, in aggiunta ai 6 già attivi.

Oltre al rafforzame­nto della Terapia Intensiva dell’ospedale «Frangipane», si legge in una nota, «l’Azienda sanitaria locale ha disposto l’attivazion­e di 8 posti letto di Terapia Intensiva e 4 di sub intensiva anche presso il presidio ospedalier­o Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, istituendo una cabina di coordiname­nto delle terapie intensive affidata a Maurizio Ferrara, direttore della terapia Intensiva e rianimazio­ne del Frangipane, al fine di garantire una governance unica sul territorio provincial­e».

Non posso aderire a qualcosa che non conosco, ma non sono contro

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