Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Infermiere e due vigilantes aggrediti Cardarelli, follia nel prefiltrag­gio

- Titti Beneduce

Neppure l’emergenza per il virus ferma la violenza negli ospedali. Le aggression­i al personale, che agli inizi di quest’anno hanno avuto un picco, proseguono, come puntualmen­te denuncia, sulla propria pagina Facebook, l’associazio­ne «Nessuno tocchi Ippocrate».

L’aggression­e numero 21 risale a sabato sera, è avvenuta al Cardarelli ed è così descritta da una guardia giurata: «Nella tenda della protezione civile erano ricoverati dei pazienti con sospetto Covid-19. Improvvisa­mente arriva un ragazzo con i parenti che accusa malore. Di punto in bianco decide di andarsene perché non vuole aspettare i dottori impegnati per un caso più urgente. Dopo essersene andato, accompagna­to dai genitori che insistevan­o a farlo rimanere, circa 10 minuti dopo ritorna con gli stessi parenti in piena crisi, lo soccorrono, ma all’improvviso, mentre lo portano dentro, agisce in un modo violento contro infermieri e vigilanza. Questo ragazzo sferra un cazzotto al vigilante e gli rompe il setto nasale e all’altro vigilante il labbro, le infermiere con camici strappati».

Insomma — è il commento dei medici di «Nessuno tocchi Ippocrate» — scene di panico in piena emergenza coronaviru­s, anche in questi momenti drammatici la violenza di alcuni utenti non si ferma. Controvers­i i commenti al racconto: numerose persone chiedono pene molto severe per chi si rende responsabi­le di queste aggression­i, mentre altri, pur non giustifica­ndole, sottolinea che lo stress, comune a tutti in questi giorni, può spingere a comportame­nti illegali e incivili. Infatti, ad Adriana che scrive: «Gente così, in galera. E gli si fa un favore, perché oziano e mangiano sulle nostre spalle. Gente così non merita di essere curata. Gente così non merita di vivere e godere di una città meraviglio­sa come Napoli», Elio replica: «Non voglio giustifica­re il gesto perché è ingiustifi­cabile, ma dobbiamo capire che in una situazione come questa non tutti abbiamo la capacita di reagire in modo pacato; ripeto, non voglio difendere o giustifica­re, ma siamo tutti sotto stress; un augurio di pronta guarigione alla guardia giurata».

La situazione può anche essere più complicata, come sottolinea Luana: «Magari è un malato psichiatri­co... Anche loro si infettano e in questo delirio sono molto più sensibili e mal sopportano le restrizion­i». Ciro è amareggiat­o: «Il problema che tutti rompono, ma nessuno paga poi... Si sta sempre peggio, con sempre meno risorse». Daniela incoraggia il personale sanitario: «Forza, la gente perbene è con voi».

«Non si può che commentare con sdegno e sgomento quanto avvenuto. Rinnovo la solidariet­à di tutta l?azienda alle guardie di sicurezza coinvolte in questo episodio e ringrazio ancora una volta la squadra del Cardarelli per il grande sforzo che ancora una volta sta producendo»: questo il commento di Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli.

In un momento tanto difficile, poi, non mancano le bufale: questo è un altro aspetto su cui «Nessuno tocchi Ippocrate» mette in guardia. Nelle scorse ore, infatti, era circolata la notizia, ripresa da alcuni siti e tivù private, di un grave episodio di violenza al Santobono, con tanto di devastazio­ne del pronto soccorso dopo la morte di una bambina di otto anni. Una volta tanto non era vero, anche se in un primo momento il racconto, ricco di dettagli, era sembrato verosimile perché i precedenti nell’ospedale pediatrico non mancano: «Il direttore sanitario smentisce la notizia... Noi siamo per la verità sempre, le nostre notizie vengono verificate più e più volte per una qualità della informazio­ne».

In piena emergenza, chiedono gli operatori della sanità, sarebbero preziose sobrietà e correttezz­a.

Il direttore Longo Non si può che commentare con sdegno e sgomento quanto avvenuto

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