Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ECONOMIA Inflazione, Napoli la città più cara Quasi 250 euro in più a famiglia

L’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra una diminuzion­e dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% in un anno

- Simona Brandolini

Napoli è la seconda città più cara d’Italia in questo momento. Segue Bari. La Campania, invece, la seconda regione. Sempre per aumento tendenzial­e dei prezzi.

L’Istat ha reso noti i dati sull’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, che si riferiscon­o al mese di febbraio, non ancora dunque in piena emergenza Covid 19.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivi­tà (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzion­e dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (da +0,5% di gennaio); la stima preliminar­e era +0,4%. Rimane al di sopra della media nazionale al Sud (dove passa da +0,7% di gennaio a +0,5%) e nelle Isole (da +0,6% a +0,4%), è pari a quella nazionale nel Nord-Est (da +0,5% a +0,3%), mentre è al di sotto nel Nord-Ovest (da +0,4% a +0,2%) e nel Centro (da +0,4% a +0,1%).

Per quanto riguarda le città l’inflazione più elevata si osserva a Bolzano (+1,4%), Napoli (+1,0%) e Bari (+0,9%), mentre Aosta registra la flessione più ampia (pari a -0,5%).

Sulla base di questi dati l’Unione Nazionale Consumator­i ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, non solo rispetto alla famiglia tipo, da 2,3 componenti, ma anche per la famiglia di 3 persone, la tipologia di nucleo familiare ormai più diffusa in Italia.

In Italia, al secondo posto si trova Napoli, dove il rialzo dei prezzi dell’1% determina un aggravio annuo di spesa, per la famiglia di 3 componenti, pari, secondo l’associazio­ne dei consumator­i, a 246 euro (216 per la famiglia tipo), terza Venezia, dove l’inflazione a +0,7% comporta una spesa supplement­are pari a 235 euro (185 per una famiglia tipo). Al quarto posto Bari, che, però, per quanto riguarda la famiglia media, batte Venezia, risultando terza, con un incremento di 187 euro, mentre è quarta per la famiglia da 3 persone, con 232 euro.

Sette sono, invece, le città sono in deflazione, tra le quali Roma. Quelle più convenient­i sono Aosta, dove la diminuzion­e dei prezzi dello 0,5% genera un risparmio annuo di 144 euro per una famiglia media. Al secondo posto Bologna (-0,3%, pari a -85 euro) e al terzo Potenza: -0,2%, pari -43 euro.

In testa alla classifica delle regioni più costose in termini di maggior spesa, svetta il Trentino Alto Adige che, con l’inflazione più alta, +1,1%, registra, per una famiglia di 3 componenti, una batosta pari a 344 euro su base annua (291 euro per la famiglia tipo). Segue la Campania, dove l’incremento dei prezzi pari allo 0,6%, con un’impennata del costo della vita pari a 140 euro, terzo il Veneto, dove per via dell’inflazione a +0,4%, si ha un rincaro annuo, per la famiglia di 3 persone, di 129 euro, 100 euro per la famiglia tipo (battuto per questa tipologia familiare dall’Abruzzo, con 102 euro).

La vita costa meno, invece, in Valle d’Aosta, che registra

Il calo

La vita costa meno in Valle d’Aosta, seguita dal Lazio. Al terzo posto la Basilicata

un calo dei prezzi dello 0,4%, 115 euro di minor spesa per la famiglia media, seguita dal Lazio, con una deflazione dello 0,1% ed un risparmio di 24 euro. Al terzo posto, la Basilicata: -0,1% e -21 euro.

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Nel carrello Prezzi più alti per i napoletani e anche per i campani

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