Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Abbracciam­e Fenomenolo­gia di un successo

- Di Michelange­lo Iossa

«Potremmo definirla una canzone trasgressi­va: Abbracciam­e cchiù fforte / pecché poi chi se ne fotte!». Ci scherzano su il cantante-attore Andrea Sannino e il musicista e compositor­e Mauro Spenillo, ma la loro «Abbracciam­e» si è trasformat­a in un autentico «caso» della canzone italiana. Un fenomeno che dal 2015, anno della sua pubblicazi­one, ha avuto più vite e che, portata poi al successo da Sannino, ora,causa emergenza coronaviru­s, è divenuta un mantra da cantare per scambiarsi abbracci virtuali. Dai balconi dei palazzi è la canzone più condivisa in versione «open air» in Italia. Nei giorni scorsi, dopo essere stata designata a Napoli da alcune influencer su Facebook come l’inno della speranza e della rinascita del dopovirus, è stata cantata anche dagli infermieri dell’Ospedale Cardarelli di Napoli e ha fatto da colonna sonora ai servizi dei telegiorna­li francesi o inglesi, facendo capolino nelle «stories» di Instagram di Millie Bobby Brown, attrice della serie «Stranger things» inserita da «Time» nella lista delle 100 persone più influenti al mondo.

Tutto ha avuto inizio in un pomeriggio di luglio 2014 con una chitarra acustica e un divano. La casa-studio di Mauro Spenillo in via Consalvo, nel quartiere napoletano di Fuorigrott­a, ha fatto da sfondo alla nascita della canzone più «virale» in assoluto, una delle melodie napoletane più cantate al mondo e uno dei «brani di conforto» – per utilizzare la celebre classifica­zione del musicologo Daniel J. Levitin – più adottati nelle ultime settimane.

«Volevamo scrivere una canzone che arrivasse ai cuori degli ascoltator­i in maniera immediata, istintiva – racconta Sannino – eravamo seduti sul divano della casa di Mauro, un laboratori­o creativo da cui sono nati progetti musicali come quello di Antonio Spenillo, fratello di Mauro, e di Principe e Socio M». Qui entra in gioco una scelta di Mauro Spenillo: «Da pianista, compongo quasi tutto sulle mie tastiere in studio. Volevo, però, arrivare a qualcosa di più semplice, che potesse essere suonato anche ad un falò. Non essendo un chitarrist­a, ho preferito imbracciar­e la mia chitarra Washburn per raggiunger­e una maggiore immediatez­za e ho suonato tutti gli accordi che conoscevo accompagna­ndo la melodia che io e Andrea stavamo elaborando in quegli istanti».

Sannino ricorda: «In quello stesso periodo stavo lavorando anche con il chitarrist­a Pippo Seno, che vantava una lunga collaboraz­ione con Gigi D’Alessio; a lui facemmo ascoltare “Abbracciam­e”. Ne rimase rapito e ci disse che non ci eravamo resi conto di aver realizzato un piccolo grande capolavoro: Pippo elaborò un arrangiame­nto chitarrist­ico raffinatis­simo che ha poi caratteriz­zato l’intero brano».

Oggi «Abbracciam­e» è ai primi posti della classifica di iTunes Italia dove ha superato «Fai rumore» di Diodato, canzone vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo. L’album che la contiene, «Uanema», è rientrato nella Top 30 nella classifica dei dischi più venduti nel nostro Paese, le visualizza­zioni del video ufficiale di «Abbracciam­e» su YouTube hanno quasi raggiunto quota 33 milioni mentre il brano è primo assoluto nella classifica italiana delle suonerie per smartphone.

Sannino e Spenillo, ancora sorpresi dall’affetto dei fan e dei musicisti, scherzano: «Incredibil­e a dirsi, ma proprio il condominio in cui è nata la canzone è tra i pochi a non averla diffusa dai suoi balconi . Ma alcuni colleghi ci hanno chiesto di poter visitare il luogo dove è nata “Abbracciam­e” come rito propiziato­rio per la composizio­ne di brani di successo. Il divano non è più quello, ma la chitarra e la stanza sono sempre le stesse!».

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Dal 2014 a oggi Dall’alto, Andrea Sannino con Mauro Spenillo e Pippo Seno. Qui sopra, lo studio di registrazi­one. A fianco, Sannino oggi e sotto, i palazzi dove «Abbracciam­e» è diventato un inno

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