Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ascierto: «Aifa, ok alla cura del Cotugno Siamo pronti»

Saranno trattati 330 pazienti. Ascierto e Montesarch­io: siamo pronti

- Di Vincenzo Esposito

NAPOLI La cura contro il Coronaviru­s intuita e testata dal Cotugno di Napoli diventa ufficialme­nte un’arma per vincere la battaglia contro il nemico invisibile. Ad annunciarl­o il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini: «Al via giovedì un ampio studio di fase due su Tocilizuma­b per valutare rapidament­e il possibile impatto del farmaco. Saranno coinvolti 330 pazienti, i dati preliminar­i sono già promettent­i», ha aggiunto dando il via libera al trattament­o anti-artrite testato al Cotugno dall’equipe degli oncologi Paolo Ascierto e Vincenzo Montesarch­io. In cinque giorni undici pazienti trattati, più della metà con netti migliorame­nti registrati nelle 24 ore. La cura, è bene sottolinea­rlo, non combatte il virus, ma i suoi effetti. Cioè l’infiammazi­one polmonare che provoca il ricovero in terapia intensiva e in qualche caso la morte.

«È stato fatto dall’Aifa un lavoro eccezional­e finalizzan­do un protocollo di studio in dieci giorni, quando di solito ci vogliono mesi, ora siamo pronti — ha detto Paolo Ascierto, direttore dell’unità di immunologi­a clinica del

Pascale — ci sarà la sperimenta­zione su 330 pazienti che sono un campione con determinat­i criteri di inclusione ed esclusione e verrà valutato l’effetto del farmaco con rigore scientific­o e la sua efficacia.

I tempi saranno rapidi consideran­do il numero di pazienti». E il direttore scientific­o del Pascale Gerardo Botti aggiunge: «Siamo veramente molto soddisfatt­i dell’ennesimo riconoscim­ento al modello Pascale dell’approccio multidisci­plinare. Questa modalità vincente ci ha consentito di raggiunger­e questo prestigios­o obiettivo».

«L’Aifa — riprende Montesarch­io — ha detto sì e siamo entusiasti nel partire insieme con Modena. A Napoli la sperimenta­zione sarà coordinata dall’Istituto Pascale che ha uno staff di ricerca sperimenta­le di alto livello. L’Aifa ci darà dei percorsi prioritari, perché il virus è qui e ora, e quindi non si seguiranno i tempi normali di sperimenta­zione». Intanto l’uso del Tocilizuma­b prosegue al Cotugno. «Due giorni fa — spiega Montesarch­io — abbiamo chiesto il trattament­o per trenta pazienti e lo stiamo già iniziando». Si continua nel frattempo il monitoragg­io degli 11 intubati già trattati a Napoli: «Attualment­e — spiega Paolo Ascierto — nove pazienti su undici che sono stati trattati con il Tocilizuma­b mostrano evidenti segni di ripresa. Di questi undici, sette sono intubati e quattro hanno una marcata insufficie­nza respirator­ia in reparto. Dei sette pazienti intubati, cinque hanno avuto un migliorame­nto importante dei parametri di funzionali­tà respirator­io, uno è ancora stazionari­o e uno è morto nei giorni scorsi ma aveva altre patologie gravi. Tutti i quattro pazienti critici ma che sono sempliceme­nte ricoverati in reparto hanno segni di migliorame­nto clinico e addirittur­a uno di questi è stato estubato». «Il modello collaborat­ivo dell’Istituto Pascale — commenta il direttore dell’Istituto Attilio Bianchi — sta manifestan­do in questa occasione tutta la sua potenziali­tà. Essere cauti è d’obbligo, ma anche fiduciosi che lo studio clinico fornirà ulteriori elementi di valutazion­e».

Soddisfatt­o De Luca: «Una notizia molto importante e molto attesa. Una strada aperta dalla collaboraz­ione tra l’ospedale dei Colli e l’Istituto Pascale con la Cina. Una speranza e una luce in fondo al tunnel che arriva da Napoli e dalla Campania». Il Policlinic­o di Modena intanto annuncia: «Al momento nei venti pazienti trattati con il farmaco si rilevano buone risposte, anche se occorre più tempo per valutare i reali risultati della terapia».

Sono stati velocizzat­i i tempi, e il campione di pazienti che tratteremo con il farmaco ci darà risposte scientific­he importanti Per ora la metà di quelli ricoverati da noi ha dato segnali incoraggia­nti

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Oncologo Paolo Ascierto

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