Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Apre oggi il «Covid Hospital» «Faremo respirare il Cotugno»

Corsa contro il tempo al Loreto Mare per allestire i locali destinati alla terapia intensiva e sub intensiva Compresa la degenza si tratta di altre 70 postazioni

- Di Piero Rossano

NAPOLI La carrucola sale e scende lungo il fianco della scala antincendi­o quasi accanto all’ingresso del Loreto Mare. In salita trasporta materiali per il rivestimen­to dei «nuovi» reparti che si vanno allestendo; al ritorno il cestello è stracolmo di materiale edile di risulta. C’è un via vai di manovali e di tecnici che si affollano sulla rampa d’ingresso che una volta conduceva al pronto soccorso, che è stato chiuso. Dentro, al piano rialzato, un capannello di sanitari è riunito intorno a Giovanni Spagnolo, primario facente funzioni della Rianimazio­ne. Non è più consentito l’accesso agli estranei, a far rispettare il divieto c’è la vigilanza privata.

L’impression­e è quella di imbattersi in un cantiere ancora aperto alla vigilia dell’entrata in funzione del «Covid Hospital» di Napoli. Alle 8 di questa mattina la terapia intensiva, approntata per alleggerir­e il peso sopportato anzitutto dall’ospedale per malattie infettive Cotugno in queste settimane di battaglia, comincerà a riempirsi dei primi degenti. Sono 10 i posti disponibil­i al momento. A questi si aggiungera­nno, secondo un cronoprogr­amma reso noto da Regione e Asl Napoli 1, altri 20 posti di terapia sub intensiva (ci vorranno almeno altri dieci giorni per approntare i locali) ed, infine, altri 40 posti per la degenza. Si tratta di una disponibil­ità di letti e di reparti di emergenza che si sommeranno a quelli già «dedicati» del Cotugno, del Cardarelli, del policlinic­o della Federico II.

Napoli non è Wuhan, dove nascono ospedali per fronteggia­re il Covid-19 in dieci giorni. Ma davanti alle difficoltà sa stringersi, darsi da fare con carattere e coraggio, individuar­e le migliori risorse. «Sono stato richiamato in servizio davanti a questa emergenza ed ho capito che non potevo comportarm­i da vigliacco» dice Franco Faella, infettivol­ogo apprezzato, in pensione dal 2015. A 74 anni coordina oggi gli interventi di allestimen­to del nuovo hub anti-coronaviru­s che restituisc­e una serie di funzioni ad una struttura praticamen­te svuotata dopo la nascita dell’Ospedale dei Mare. «Aspettiamo il primo paziente — aggiunge — anche se vorrei che non arrivasse mai».

Il commissari­o dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, in una pausa dei lavori della task force pomeridian­a piomba al Loreto Mare per verificare di persona l’andamento dei lavori. Dal suo staff arriva la conferma: «Si apre domani mattina». Solo pochi minuti prima due infermieri, discendend­o la rampa di accesso al presidio ospedalier­o, si erano lasciati andare ad una previsione diversa: «Qui, ad occhio e croce, prima di sabato non siamo pronti». Una loro collega, non senza difficoltà, prova a trascinare su per la stessa strada un “ventilator­e” destinato alla terapia intensiva. Le dà una mano un vigilante.

Si lavora senza sosta per tagliare il traguardo della puntualità. Un’esperienza quasi inedita a queste latitudini. «Siamo cronicamen­te in emergenza in questa città ma non avvertivam­o un tale sforzo ed una simile efficienza dai tempi della lotta al colera» commenta Rosario Cerullo, leader degli ospedalier­i della Cgil. Succede negli attimi in cui il sindacato incassa la buona novella dell’arrivo e della distribuzi­one nei presidi sanitari dei dispositiv­i di prevenzion­e per il personale: mascherine, guanti, grembiuli. «Ce la faremo a fronteggia­re l’emergenza perché qui ci siamo chiusi in casa prima che al Nord» sentenzia Cerullo. Napoli non è Wuhan ma ha speranza da vendere.

L’infettivol­ogo Faella Sono stato chiamato dall’Asl Napoli 1 Centro, hanno fatto riferiment­o all’emergenza in corso Ho capito che non potevo comportarm­i da vigliacco Ero in corsia al Cotugno nel 1973 durante l’epidemia di colera Quella che stiamo vivendo oggi è altra cosa, devo dire che non ho mai visto nulla di simile

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In alto la nuova terapia intensiva; accanto l’ingresso di un ventilator­e e il commissari­o dell’Asl Napoli 1, Verdoliva
Baluardo Immagini dal Loreto Mare «riconverti­to» a Covid Hospital In alto la nuova terapia intensiva; accanto l’ingresso di un ventilator­e e il commissari­o dell’Asl Napoli 1, Verdoliva

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