Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Non resiste sui vestiti, basta farli arieggiare L’effetto delle mascherine

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certo dunque questo un caso che può sostenere questa tesi. Riconducib­ile, invece, all’influenza di stagione».

Quando si rientra a casa è necessario disinfetta­re o sanificare gli abiti che si indossano con lavaggi ad alte temperatur­e o altri sistemi?

«Nulla di tutto questo, basta sempliceme­nte mettere i vestiti che si indossavan­o in strada ad arieggiare per pochi minuti».

La mascherina equivale ad una sciarpa? In giro si vedono moltissime persone che si difendono con foulard o bavagli realizzati in casa, con carta da cucina o pezze di stoffa.

«Se la mascherina è quella chirurgica, ha quasi lo stesso valore di una sciarpa o anche di un foulard sistemato davanti a naso e bocca. Ricordiamo che le mascherine servono a difendere gli altri da una propria eventuale contagiosi­tà. Si può andare poi in giro con mascherine tecniche, contrasseg­nate dalle sigle di cui si parla ricorrente­mente, che effettivam­ente fanno la differenza perché riescono a bloccare anche particelle molto piccole».

Quali sono le patologie, pregresse ad un eventuale contagio da Coronaviru­s, che possono portare a maggiori complicazi­oni?

«Sono particolar­mente a rischio i diabetici, i cardiopati­ci e tutti i pazienti che soffrono di insufficie­nza respirator­ia. Parliamo, dunque, di patologie che caratteriz­zano spesso la popolazion­e più anziana. Certo sono esposti anche quelli che hanno il diabete di tipo uno e pazienti con un quadro clinico compromess­o da una serie di circostanz­e particolar­i e patologie molto severe».

In presenza di quali sintomi ci si deve preoccupar­e e richiedere dunque alla Asl un tampone per verificare se si è contagiati?

«Un campanello d’allarme deve suonare in presenza di febbre, dunque se si ha temperatur­a alterata, e respiro frequente, che è la circostanz­a

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