Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Covid-19 in Campania colpisce più i giovani che i settantenni
Secondo l’Iss, ciò avviene a causa delle migliaia di ragazzi rientrati dalle zone rosse del Nord Ricoverati al Loreto Mare i primi due pazienti
NAPOLI È certamente un dato in controtendenza; ma non è escluso che se il coronavirus in Campania — come illustra un recentissimo report dell’Istituto superiore di sanità — colpisce più i ventenni che i settantenni, è probabile che ciò avvenga a causa delle migliaia di giovani rientrati, negli ultimi fine settimana, dalla Lombardia e dalle altre zone rosse del Nord .
L’infettivologo
Almeno è questa l’ipotesi che accredita Alessandro Perrella, l’infettivologo dell’ospedale Cotugno e componente dell’unità di crisi regionale. «È molto probabile che sia così, poiché si tratta di una fascia di età poco disciplinata e attenta ad osservare prescrizioni rigide, ma fondamentali, come il distanziamento sociale, unica arma che possiamo mettere oggi in campo per sconfiggere il Covid-19. E purtroppo, come abbiamo ripetuto altre volte, sono i giovani ad essere maggiormente esposti al rischio contagio: non soltanto per se stessi, ma più pericolosamente per i familiari anziani e con un quadro clinico più compromesso». Secondo il report, sono dieci i casi di positività al coronavirus registrati in Campania su bambini e ragazzi di un’età compresa tra 0 e 19 anni. In particolare, l’1% dei casi si registra nella fascia d’età 0-9 e l’1,6% in quella 10-19 anni. È quanto viene fuori dalla lettura analitica della ricerca dell’Iss fondata sui dati disponibili al 16 marzo, quando il numero di infezioni confermate in Campania era pari a 381, ed utile ad analizzare la diffusione del virus per fasce di età. Dal quadro delineato si evince che l’età media dei contagiati è di 52 anni. La percentuale più alta in Campania, il 20,5% del totale, si registra nella fascia 50-59 anni. Seguono 40-49 anni (17,3%), 60-69 anni (15,5%) e 30-39 anni (9,4%). Nella decade 20-29 anni il contagio è pari all’8,9% e al 7,9% nella fascia 70-79 anni. Pochi i casi tra gli ultraottantenni (il 3,7%) e gli ultranovantenni (0,5%). Insomma, uno scenario del tutto diverso rispetto a quello nazionale, nel quale l’età media dei contagiati si aggira intorno ai 62 anni e il range anagrafico in cui il contagio marca la sua presenza più diffusa è quello che va dai 70 ai 79 anni (20,4%). La percentuale di positivi tra 0 e 9 anni è, invece, dello 0,5%, mentre arriva allo 0,7% nella fascia 10-19 e al 3,9% nella decade 20-29 anni, che resta la meno rappresentata tra la popolazione adulta.
Il bollettino
Al momento il numero di contagi registrati in Campania, secondo i dati dell’unità di crisi della Regione aggior
nati alle 22,30 di ieri, è pari a 641. Sono state 87 le persone risultate positive su 416 tamponi analizzati.
Consulente di De Luca
Tra i riscontrati positivi anche l’ex europarlamentare del Pd e attuale consigliere per l’agricoltura del presidente della Regione, Nicola Caputo. «Non sono spaventato — ha dichiarato — né allarmato, mi sono affidato con fiducia alle cure del personale specialistico. Ho preso tutte le precauzioni del caso ed allertato le persone che mi sono state vicino. Seguirò pedissequamente i protocolli». Desta particolare preoccupazione, al Policlinico federiciano, il ricovero di alcuni familiari di persone rientrate dalla Lombardia due settimane fa, durante quello che fu definito l’esodo dalla zona rossa. A Caserta si è spenta una funzionaria di polizia di 52 anni, voce storica della centrale operativa della questura: era ricoverata da una decina di giorni ed è stata riscontrata positiva al tampone. È stato il sindaco Carlo Marino a darne notizia, segnalandola come il primo decesso avvenuto nel capoluogo di Terra di lavoro. Mentre al Moscati di Avellino è deceduto un uomo di 66 anni di Napoli trasferito nei giorni scorsi dal Cardarelli, con pregresse patologie oncologiche, e una donna di 64 anni di Ariano Irpino.
I ricoveri al Loreto Mare
Intanto sono arrivati all’ospedale Loreto Mare di Napoli i primi due pazienti colpiti da coronavirus. Provengono da Sarno e da Nocera. Entrambi sono ricoverati nella nuova terapia intensiva infettivologica che vi è stata allestita. «Rispondiamo alle richieste più urgenti che ci arrivano di minuto in minuto dagli ospedali che non sono specializzati per i pazienti Covid-19 — ha spiegato Giuseppe Galano, responsabile del 118 di Napoli — e inviamo l’ambulanza attrezzata per il trasporto in terapia intensiva. Al termine viene poi bonificato il mezzo e si procede anche alla procedura di pulizia per i sanitari che hanno effettuato il trasporto». Occupati quindi i primi due posti dei dieci della terapia intensiva allestita al Loreto Mare di Napoli.
I test rapidi ai medici
Il presidente della Regione ha annunciato il ricorso a test rapidi (piccoli prelievi di sangue dal polpastrello del dito come nel controllo del diabete) sui pazienti sintomatici, ma anche e soprattutto al personale sanitario. Sono un milione gli Antibody Determination Kit, utilizzati con successo in Cina, ordinati a tale scopo: «Partiremo da chi è in prima linea e svolge un servizio essenziale — spiega Vincenzo De Luca — poi valuteremo di volta in volta le aree sociali più esposte a contatti, mirando soprattutto ai soggetti asintomatici. Si ribadisce ovviamente, che al di là degli screening, lo strumento principale di lotta al contagio è la responsabilità di ogni cittadino e il rispetto rigoroso delle normative in vigore».
L’ex eurodeputato
Contagiato Caputo (Pd) consigliere di
De Luca per l’agricoltura: «Sto bene e mi curo»