Corriere del Mezzogiorno (Campania)

LA SICUREZZA Sindacati verso lo sciopero generale

Cgil, Cisl, Uil: chiudere le aziende che non rispettano le norme a tutela dei lavoratori Il prefetto di Napoli si impegna a «monitorare»

- Simona Brandolini

NAPOLI Il lavoro al tempo dell’epidemia è tutt’altro che facile e scontato. Men che meno la riorganizz­azione delle aziende ancora in attività, quelle ritenute essenziali. I sindacati stanno chiedendo con forza «tavoli di confronto con i prefetti per contingent­are quanto più possibile le attività che dovranno essere necessaria­mente assicurate nei prossimi giorni, ribadendo inoltre con forza l’importanza del rispetto delle misure individuat­e attraverso il Protocollo del 14 marzo in termini di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ancora operativi e funzionant­i». Ieri c’è stata una prima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocata dal prefetto di Napoli, Marco Valentini.

A tutela dei lavoratori annunciano anche la mobilitazi­one e lo sciopero generale. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania, Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati fanno appello a tutte le categorie sindacali, dopo l’annuncio della mobilitazi­one delle segreterie nazionali delle tre confederaz­ioni a seguito del Dpcm del 22 marzo che contiene un elenco di attività essenziali che resteranno aperte. Per Cgil, Cisl e Uil è troppo lungo l’elenco (circa 100) di attività produttive considerat­e essenziali.

«In Campania — dicono — sono state già avviate mobilitazi­oni nel settore metalmecca­nico con Fim, Fiom e Uilm che hanno proclamato due giornate di fermo per oggi e domani. Anche in Campania sono tante le attività produttive che in base all’ultimo deCi creto del presidente del Consiglio resterebbe­ro aperte mettendo a rischio la salute di lavoratori e lavoratric­i. Di qui la richiesta ai segretari generali delle Camere del Lavoro e delle categorie di attivarsi presso i Prefetti per chiedere un’ulteriore stretta sulle attività produttive non essenziali. attendiamo un segnale positivo: in caso contrario siamo pronti a mobilitarc­i nei territori fino alla proclamazi­one dello sciopero generale».

In Campania i settori, che secondo i sindacati, dovrebbero, se non fermarsi, ma diminuire ulteriorme­nte l’attività sono quelli dell’aerospazio e dei trasporti per esempio. «Ma non solo — aggiunge Sgambati della Uil — al prefetto abbiamo segnalato situazioni incongrue: mi riferisco al cantiere della NapoliBari che, nonostante l’ordinanza di De Luca di chiusura dei cantieri, è invece aperto. Altra vicenda complessa è quella di Leonardo che non vuole fermarsi, ma ha problemi di sicurezza all’interno dello stabilimen­to di Pomigliano, così come la Avio Aero. E ancora Schneider che produce sistemi elettrici». Quanto allo sciopero generale «non è un capriccio, ma una tutela per i lavoratori che hanno giustament­e paura in questo momento e non vogliono entrare nelle fabbriche».

Il prefetto Valentini al termine della call conference si è impegnato a un «costante monitoriag­gio» e a «un confronto costante con le parti sociali».

 ??  ?? Le proteste In molte aziende ieri e oggi mobilitazi­one dei lavoratori
Le proteste In molte aziende ieri e oggi mobilitazi­one dei lavoratori

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy