Corriere del Mezzogiorno (Campania)
IL DOPO COVID DOVRÀ SEGNARE UNA NUOVA ERA
La settimana scorsa la Rai ha riproposto Filumena Marturano,il capolavoro di Eduardo. L’ho vista mille volte, conosco le battute a memoria, ciononostante mi commuove sempre. Questa volta però mi è sembrata ancora più lontana nel tempo, appartenente ad un passato che non c’è più e non tornerà,tenuto distante dalla tecnologia. Oggi Mimì Soriano non riconoscerebbe tutti e tre i figli di Filumena, ricorrerebbe al test del Dna per distinguere il suo. La morale sarebbe diversa, così come il finale. I tempi cambiano, è vero, ma negli ultimi 10 anni con una velocità incredibile.Vale anche per lo sport. Oggi la mano de Dios, il gol incredibile di Diego contro l’Inghilterra, sarebbe annullato dal Var. E annullati tutti i significati politici, etnici, economici, che quel gol significò. Non è nostalgia,è solo analisi. Non so dire se è meglio o peggio, è semplicemente diversamente orientato il susseguirsi degli eventi. Anche se bisogna riconoscere che in questo incubo del Covid-19, grazie alle nuove frontiere della comunicazione siamo tutti meno soli. #Iorestoacasa del 2020 è un trionfo di flash-mob improvvisati, gruppi whatsapp che si formano ogni giorno, applicazioni come House party che uniscono in video per festeggiare, vista l’impossibilità di farlo fisicamente. In tutte le famiglie c’è chi studia o lavora all’estero o in altre regioni,comunque distanti. Si può festeggiare lo stesso. I musei visitabili da casa, i social, sempre connessi. In questa clausura forzata ho triplicato le ore di utilizzo dello smartphone. Ormai anch’io, più orientato verso i Flinstone che verso gli avatar, fotografo tutto, anche quello che mangio. E lo condivido. E ci sentiamo meno soli, nel periodo più incredibile e angoscioso che io possa ricordare. Forse questa particella infinitesimale sta avendo l’effetto di una guerra,o forse lo è, Bill Gates lo aveva previsto qualche anno fa. E dopo ogni guerra, dopo non è più lo stesso. E non dovrà esserlo. Noi del Sud non dobbiamo più accettare un Italia che funziona ed un’altra che arranca. Come medico napoletano mi fa male sentire che il meridione non potrebbe sopportare il contagio presente al Nord. Sono orgoglioso che la sanità lombarda sia la migliore probabilmente al mondo, ma vorrei si potesse dire lo stesso di quella meridionale. E, badate, non è una questione di uomini,posso garantire che i medici italiani sono i migliori, da Trapani a Bolzano. Sono stati anni di politica scellerata, che hanno creato differenze strutturali ignobili in un paese piccolo come l’Italia. Tagli alla sanità praticati da ottusi, numeri chiusi gestiti male, tentativi di autonomie farneticanti, più appartenenti al Medioevo più oscurantista che al terzo millennio. Non possiamo più accettarlo. L’Italia è un grande paese,e lo sta dimostrando. Ma ci deve essere pari dignità su tutto il territorio. De Luca è il migliore di tutti, si deve far sentire, sostenuto da tutti noi. Il dopo Covid-19 dovrà essere diverso. Se siamo in grado di compattarci contro un’epidemia epocale, possiamo farlo anche dicendo basta alle camorre,alle mafie e ad altre schifezze simili. Possiamo farlo anche pretendendo uno sviluppo della nostra terra. Forse Mimì Soriano non riconoscerebbe i 3 figli di Filumena, forse il gol di mano del dio del calcio sarebbe annullato, ma l’evoluzione della tecnologia e della comunicazione potranno essere utili per un futuro migliore. Non vorrei sentire parlare più di differenze, ma di unità. Andrà tutto bene.