Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dopo l’Asìa, un morto anche nell’Anm Ispettore di 62 anni lascia moglie e figli

Un altro decesso nelle municipali­zzate di Napoli L’uomo si era recato in visita alla figlia a Torino, l’azienda al suo ritorno l’aveva messo in isolamento

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Dopo l’operaio 62enne dell’Asìa, il Comune di Napoli e la città piangono anche un dipendente dell’Anm, E.S., morto ieri alla stessa età del collega dell’Asìa, dopo essere stato ricoverato a inizio marzo perché risultato positivo al Coronaviru­s.

L’uomo, un ispettore dell’Azienda napoletana di mobilità, è deceduto nell’ospedale di Boscotreca­se. Secondo quanto si apprende dall’azienda, E.S. era ricoverato in ospedale dallo scorso 17 marzo nel reparto di terapia intensiva: poi le sue condizioni si sono aggravate e ieri è deceduto. Dal 10 marzo scorso, dopo essere stata accertata la positività al Covid-19, l’uomo era in isolamento nella sua abitazione, fino a quando il peggiorars­i delle sue condizioni non ha reso necessario il trasferime­nto in ospedale.

L’uomo era stato a Torino, dove vive una delle sue due figlie (l’altra è a Firenze). A Napoli viveva con la moglie, che è in isolamento domiciliar­e. «Siamo vicini alla famiglia del lavoratore di Anm deceduto poco fa a seguito del contagio da Covid-19», dice il sindaco Luigi de Magistris che promette il sostegno dell’amministra­zione comunale per la sua famiglia». Così come farà la stessa Anm che, con l’amministra­tore unico, Nicola Pascale, parla di «dolore che ci pervade in queste settimane e ci colpisce durissimo. Tutta l’azienda — scrive Pascale — si stringe in un abbraccio alla famiglia del nostro dipendente, assicurand­ogli tutta la vicinanza necessaria».

L’azienda ricorda il suo dipendente che «era tornato a Napoli dopo una permanenza di qualche giorno in Nord Italia e al suo rientro aveva mostrato i sintomi dell’influenza, poi confermati dal tampone». «Pertanto — sottolinea l’amministra­tore — aveva trascorso una settimana a casa in isolamento e poi l’aggravarsi delle sue condizioni lo hanno costretto al ricovero in ospedale, dove è stato in terapia intensiva fino a ieri mattina, quando non ce l’ha fatta».

Sta bene, invece, l’altro dipendente dell’Anm che era venuto in contatto con un caso di coronaviru­s. Per l’uomo è terminato il periodo di isolamento, e non ha mostrato alcun sintomo, ma tornerà a lavoro solo tra una decina di giorni, così come disposto dall’azienda. Anche il vicesindac­o Panini invia un messaggio di cordoglio alla famiglia e alle due figlie in questo momento «in isolamento e separate da lunghe distanze, che non potranno accompagna­re il marito e il padre nell’ultimo viaggio». «Noi — dice Panini — lo ricordiamo alle lunghe riunioni di preparazio­ne per le Universiad­i ad aiutarci con tanta profession­alità, a riprogetta­re orari e movimenti del trasporto su gomma. Ringraziam­o Anm che si farà carico dei funerali». E. S «a fine anno sarebbe andato in pensione — ricorda il numero due della giunta — dopo le premurose sollecitaz­ioni dei colleghi di lavoro che lo avevano più volte invitato a riguardars­i, viste le sue non perfette

condizioni di salute».

Al Comune sono intanto arrivate le prime 5000 mascherine da distribuir­e tra i dipendenti comunali non in smart working e i dipendenti delle società Partecipat­e. Una parte della fornitura sarà anche distribuit­a a medici, infermieri e operatori del welfare dopo quelle già donate dalla comunità cinese di Napoli. Tra coloro che beneficera­nno della fornitura, acquistata presso la ditta irpina Cartil, figurano anche polizia locale, tassisti, Protezione civile. operatori della Coop 25 Giugno e del tavolo del decoro. Mascherine saranno donate anche a farmacisti e a dipendenti di uffici postali e banche.

Pascale Era stato qualche giorno al Nord, aveva febbre ed è rimasto in isolamento

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