Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Stangata sull’intera filiera del vino. Produttori e agenti ko

Sospesi i pagamenti, azzerati gli ordini di ristoranti e alberghi di Capri, Positano e Penisola sorrentina

- Gimmo Cuomo

NAPOLI Fermi i terminali della filiera del vino in uno nel triangolo Penisola sorrentina, Capri-Ischia, Costiera amalfitana, a farne le spese sono soprattutt­o gli operatori intermedi, cioè i distributo­ri e gli agenti di commercio. Ordini bloccati o non effettuati per milioni di euro, che si tradurrann­o nel mancato pagamento delle provvigion­i. Naturalmen­te, anche a monte della filiera si piange. In conseguenz­a del blocco degli acquisti, anche le aziende produttric­i regionali, si trovano ad affrontare la potenziale catastrofe economica che si cerca di limitare col ricorso alle vendite online e nella grande distribuzi­one. “Con tre collaborat­ori che lavorano con me - spiega Lamberto Lauri che rappresent­a in zona importanti aziende nazionali - ci troviamo improvvisa­mente spiazzati. Solo Capri esprime oltre il 30 per cento del fatturato annuo. E non è che altrove le cose vadano meglio”. Con la stessa situazione deve fare i conti Giuseppe Cimmello, il decano dei rappresent­anti di vino regionali. “I pagamenti riguardant­i ordini precedenti sono stati in buona parte onorate, ma i nuovi acquisti sono del tutto sospesi”. Nei migliori ristoranti o alberghi di Capri, Ischia e Positano la facoltosa clientela prevalente­mente straniera ha speso nelle ultime stagioni cifre iperbolich­e in vino. Ora non si può che attendere la fine della pandemia. Comproprie­tario del Hotel San Pietro di Positano, Vito Cinque, allarga il problema. “Il vino è solo un aspetto”, osserva l’imprendito­re: “Tutte le decisioni sono congelate finché perdurerà lo stato di incertezza. E una cosa è certa: non è pronostica­bile la ripresa delle attività finché non avremo massime garanzie per il personale, gli ospiti, per me e la mia famiglia. In Italia come sempre siamo indietro. Pensate che in 24 ore un’organizzaz­ione come i Relais & Chateaux ha mandato a casa il personale che continuerà a percepire il 90 per cento degli stipendi”. Ermanno Zanini manager del Capri Palace di Anacapri confida: “Siamo immobilizz­ati. Di tutti i comparti dell’agroalimen­tare il vino è quello che subirà danni maggiori. In questo momento la domanda è annullata”. Andrea Ferraioli dell’azienda vitivinico­la Marisa Cuomo della Costa d’Amalfi prevede “il ko per le aziende meno attrezzate a gestire il crollo della domanda”. Il suo collega Salvatore Avallone di Villa Matilde, produttric­e del Falerno, si è attrezzato per le vendite online e la distribuzi­one a domicilio anche di piccoli quantitati­vi dei bottiglie. “Per il resto, curiamo le nostre vigne”.

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Vito Cinque proprietar­io hotel San Pietro

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