Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Non sospendere l’assistenza, intervenga Mattarella»
Carmela Manco di «Figli in famiglia»: 200 ragazzi dipendono da noi, serve una legge ad hoc
NAPOLI Un appello al Capo dello Stato affinché il Terzo settore possa ottenere un aiuto concreto «senza il quale centinaia di associazioni che assistono la fascia più debole della popolazione sono destinate a chiudere». A lanciarlo è Carmela Manco, fondatrice e anima di «Figli in famiglia», la onlus che da anni a San Giovanni a Teduccio assiste almeno duecento ragazzi provenienti da famiglie a rischio. Proprio il presidente Mattarella nei mesi scorsi ha assegnato a Carmela il titolo di commendatore della Repubblica per i suoi meriti civili.
«Il Presidente è uomo di grande valore e sensibilità e saprà cogliere il grido di dolore che arriva non solo da noi ma da tutte le associazioni che in Campania si prodigano in una realtà molto complessa». Manco spiega che, con l’entrata in vigore dei decreti anti Covid, la loro attività è quasi completamente ferma. «Abbiamo dovuto chiudere la palestra e fermare quelle piccole attività di produzione interna che ci consentivano di ricavare un minimo di redditto da investire in comunità. Io stessa non posso più accedere in ufficio per portare avanti quei progetti che ci hanno consentito di avere contributi dai nostri benefattori, al momento è tutto bloccato. Stiamo cercando di assistere i bambini in videoconferenza collegandoci attraverso gli smartphone ma non è sempre facile e a volte rischiamo di perderli e di vanificare il lavoro fatto per anni. Certo, siamo consapevoli della necessità di contenere il virus, ma vorremmo che il Governo venisse incontro a noi del Terzo settore con un provvedimento ad hoc. Penso a uno sgravio fiscale straordinario o anche al blocco delle rate di mutuo. Noi ad esempio paghiamo oltre mille euro al mese per l’acquisto della struttura dove facciamo le attività. Fino ad oggi stiamo pagando anche la tassa per i rifiuti, sono tutte spese che in un momento del genere non riusciamo ad affrontare». Manco ne approfitta anche per ringraziare la rockstar Vasco Rossi. «È uno dei nostri benefattori silenziosi e puntuali: dal 2004 ci invia ogni anno una donazione di 14 mila euro, è una persona eccezionale».
«Figli in famiglia» ovviamente non è l’unica realtà ad operare nella periferia napoletana. Nel solo quartiere di
San Giovanni sono decine le associazioni impegnate nel sociale. È il caso di Napoli est Kombat system, associazione sportiva dilettantistica di pugilato che strappa decine di ragazzi alla strada e alla quale il tribunale di sorveglianza affida persone da recuperare. Spiega la presidente Rosaria Andolfo: «Siamo in grandissima sofferenza perché le attività sono ferme ma le spese restano come l’affitto dei locali. Lo Stato intervenga per tutelare tutte queste realtà». Analogo appello da Annaclaudia Sacco (Arte danza). «Non si dimentichi che queste attività svolgono un ruolo sociale fondamentale».