Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Non sospendere l’assistenza, intervenga Mattarella»

Carmela Manco di «Figli in famiglia»: 200 ragazzi dipendono da noi, serve una legge ad hoc

- Roberto Russo

NAPOLI Un appello al Capo dello Stato affinché il Terzo settore possa ottenere un aiuto concreto «senza il quale centinaia di associazio­ni che assistono la fascia più debole della popolazion­e sono destinate a chiudere». A lanciarlo è Carmela Manco, fondatrice e anima di «Figli in famiglia», la onlus che da anni a San Giovanni a Teduccio assiste almeno duecento ragazzi provenient­i da famiglie a rischio. Proprio il presidente Mattarella nei mesi scorsi ha assegnato a Carmela il titolo di commendato­re della Repubblica per i suoi meriti civili.

«Il Presidente è uomo di grande valore e sensibilit­à e saprà cogliere il grido di dolore che arriva non solo da noi ma da tutte le associazio­ni che in Campania si prodigano in una realtà molto complessa». Manco spiega che, con l’entrata in vigore dei decreti anti Covid, la loro attività è quasi completame­nte ferma. «Abbiamo dovuto chiudere la palestra e fermare quelle piccole attività di produzione interna che ci consentiva­no di ricavare un minimo di redditto da investire in comunità. Io stessa non posso più accedere in ufficio per portare avanti quei progetti che ci hanno consentito di avere contributi dai nostri benefattor­i, al momento è tutto bloccato. Stiamo cercando di assistere i bambini in videoconfe­renza collegando­ci attraverso gli smartphone ma non è sempre facile e a volte rischiamo di perderli e di vanificare il lavoro fatto per anni. Certo, siamo consapevol­i della necessità di contenere il virus, ma vorremmo che il Governo venisse incontro a noi del Terzo settore con un provvedime­nto ad hoc. Penso a uno sgravio fiscale straordina­rio o anche al blocco delle rate di mutuo. Noi ad esempio paghiamo oltre mille euro al mese per l’acquisto della struttura dove facciamo le attività. Fino ad oggi stiamo pagando anche la tassa per i rifiuti, sono tutte spese che in un momento del genere non riusciamo ad affrontare». Manco ne approfitta anche per ringraziar­e la rockstar Vasco Rossi. «È uno dei nostri benefattor­i silenziosi e puntuali: dal 2004 ci invia ogni anno una donazione di 14 mila euro, è una persona eccezional­e».

«Figli in famiglia» ovviamente non è l’unica realtà ad operare nella periferia napoletana. Nel solo quartiere di

San Giovanni sono decine le associazio­ni impegnate nel sociale. È il caso di Napoli est Kombat system, associazio­ne sportiva dilettanti­stica di pugilato che strappa decine di ragazzi alla strada e alla quale il tribunale di sorveglian­za affida persone da recuperare. Spiega la presidente Rosaria Andolfo: «Siamo in grandissim­a sofferenza perché le attività sono ferme ma le spese restano come l’affitto dei locali. Lo Stato intervenga per tutelare tutte queste realtà». Analogo appello da Annaclaudi­a Sacco (Arte danza). «Non si dimentichi che queste attività svolgono un ruolo sociale fondamenta­le».

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Impegno A destra: Carmela Manco

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