Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quante telefonate ai miei Così mi sento più sicuro

- di Marco Marsullo

Èun giro di boa: più di due settimane chiusi in casa. E si cominciano a fare i primi bilanci.

Un po’ come si facevano, da piccoli, adolescent­i, dopo il falò di Ferragosto, nel mezzo dell’estate. Le sbornie, le cotte, le serate in discoteca, ci si metteva di fronte al mare con gli amici e si parlava, e i ricordi diventavan­o leggende, storie che ci saremmo raccontati per decenni, che durano ancora oggi.

E questo momento, per noi italiani, è il traguardo della prima tappa. I contagi sembrano, sottolinei­amo sembrano, in trend calante, come i ricoveri, i morti purtroppo restano stabili, i guariti aumentano. Le nostre abitudini ormai mutate che quasi facciamo fatica a pensarle come prima.

Si dice che l’essere umano in ventuno giorni sia capace di abituarsi a tutto, creare nuove routine, metabolizz­arle perfettame­nte. Quante volte abbiamo dato per scontati i nostri genitori, i nostri amici? Quante volte abbiamo rinunciato ad andare a salutare qualcuno per pigrizia, incuria o semplice noia? Adesso, direste ancora tutte quelle bugie che avete inventato con le persone che vi hanno chiesto di bere una birra fuori, un venerdì sera?

Vi inerpicher­ete ancora per i sentieri della menzogna bianca con la vostra famiglia per evitare un pranzo domenicale? La risposta io ce l’ho già. E spero che sia questo cambiament­o di abitudini a migliorare la razza umana, e non solo per quello che riguarda i pranzi con la suocera. Ma proprio per farci riscoprire quella voglia di vedere i volti da vicino, sfiorare le mani, abbracciar­e chi ci ha messo al mondo, chi ci conosce meglio di tutti. Non ho mai fatto così tante telefonate a mia madre e mio padre come in questo periodo. Sarà che, alla fine di tutto, quando la paura ti fa vacillare, non ti resta che tornare al punto di partenza per sentirti al sicuro. Andare indietro, per poter andare avanti.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy