Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pm10, si scopre che a inquinare era la movida
I risultati dei rilevamenti nell’aria
NAPOLI Auto e moto sono in gran parte ferme per i provvedimenti anti coronavirus e crollano i valori di monossido di azoto nell’aria delle città campane.
Le medie giornaliere di questa sostanza inquinante sono calate di oltre il 50 percento fino quasi ad azzerarsi a fine marzo in alcune città. Per le polveri sottili (Pm10), invece, si sono registrate significative variazioni al ribasso solo nelle sere del fine settimana, quando, in tempi normali, si impennano a causa del traffico correlato alla movida.
«Il forte calo del monossido di azoto – dice Giuseppe Onorati, responsabile per l’agenzia di protezione ambientale della campagna di rilevamento della qualità dell’aria – è certamente determinato dalla contrazione della circolazione delle auto. Quello è un composto sul quale il traffico influisce in maniera molto accentuata ed evidente». Il discorso cambia per le polveri sottili, il Pm10. «Sono prodotte dal riscaldamento domestico – spiega il dirigente dell’Arpac – oltre che dai motori delle auto e delle moto. A marzo ci sono state anche giornate piuttosto fredde. Le polveri sottili, poi, persistono nell’aria più del monossido di azoto in situazioni di scarsa ventilazione ed alta pressione». Alcuni fenomeni naturali, inoltre, possono contribuire a tenere alto il valore delle polveri. Uno di essi si è verificato a marzo: un afflusso di particolato dalle coste del Mar Caspio che ha investito anche la Campania. Relativamente al Pm 10, peraltro, c’è la curiosità del deciso decremento nelle sere del fine settimana durante il periodo di blocco per prevenire il contagio del coronavirus. È la conferma indiretta di quanto rilevante sia il contributo all’inquinamento determinato dal traffico della movida e dovrebbe stimolare a prevedere collegamenti pubblici adeguati anche di notte durante il week - end, sia nella metropoli partenopea, sia tra l’hinterland e la metropoli.
«Ad aprile – conclude Stefano Sorvino, il commissario straordinario dell’Arpac – è probabile che ci sarà un ulteriore miglioramento della qualità dell’aria perché dovrebbero diminuire le emissioni dei riscaldamenti domestici. Le nostre attività di monitoraggio proseguiranno».
È ferma, invece, la campagna di controllo della qualità delle acque di balneazione – un altro dei compiti dell’Arpac – che sarebbe dovuta cominciare ad inizio aprile. E’ stata sospesa per l’emergenza coronavirus. Comincerà non appena saranno allentati i provvedimenti anti contagio disposti a marzo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e più volte reiterati.