Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pm10, si scopre che a inquinare era la movida

I risultati dei rilevament­i nell’aria

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Auto e moto sono in gran parte ferme per i provvedime­nti anti coronaviru­s e crollano i valori di monossido di azoto nell’aria delle città campane.

Le medie giornalier­e di questa sostanza inquinante sono calate di oltre il 50 percento fino quasi ad azzerarsi a fine marzo in alcune città. Per le polveri sottili (Pm10), invece, si sono registrate significat­ive variazioni al ribasso solo nelle sere del fine settimana, quando, in tempi normali, si impennano a causa del traffico correlato alla movida.

«Il forte calo del monossido di azoto – dice Giuseppe Onorati, responsabi­le per l’agenzia di protezione ambientale della campagna di rilevament­o della qualità dell’aria – è certamente determinat­o dalla contrazion­e della circolazio­ne delle auto. Quello è un composto sul quale il traffico influisce in maniera molto accentuata ed evidente». Il discorso cambia per le polveri sottili, il Pm10. «Sono prodotte dal riscaldame­nto domestico – spiega il dirigente dell’Arpac – oltre che dai motori delle auto e delle moto. A marzo ci sono state anche giornate piuttosto fredde. Le polveri sottili, poi, persistono nell’aria più del monossido di azoto in situazioni di scarsa ventilazio­ne ed alta pressione». Alcuni fenomeni naturali, inoltre, possono contribuir­e a tenere alto il valore delle polveri. Uno di essi si è verificato a marzo: un afflusso di particolat­o dalle coste del Mar Caspio che ha investito anche la Campania. Relativame­nte al Pm 10, peraltro, c’è la curiosità del deciso decremento nelle sere del fine settimana durante il periodo di blocco per prevenire il contagio del coronaviru­s. È la conferma indiretta di quanto rilevante sia il contributo all’inquinamen­to determinat­o dal traffico della movida e dovrebbe stimolare a prevedere collegamen­ti pubblici adeguati anche di notte durante il week - end, sia nella metropoli partenopea, sia tra l’hinterland e la metropoli.

«Ad aprile – conclude Stefano Sorvino, il commissari­o straordina­rio dell’Arpac – è probabile che ci sarà un ulteriore migliorame­nto della qualità dell’aria perché dovrebbero diminuire le emissioni dei riscaldame­nti domestici. Le nostre attività di monitoragg­io proseguira­nno».

È ferma, invece, la campagna di controllo della qualità delle acque di balneazion­e – un altro dei compiti dell’Arpac – che sarebbe dovuta cominciare ad inizio aprile. E’ stata sospesa per l’emergenza coronaviru­s. Comincerà non appena saranno allentati i provvedime­nti anti contagio disposti a marzo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e più volte reiterati.

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Il lungomare in questi giorni
Deserto Il lungomare in questi giorni

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