Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Anche San Gennaro in «isolamento» Annullata la processione di maggio
La Deputazione: «Il buonsenso al momento è l’unico punto fermo che ci guida nella scelta Ne abbiamo parlato con il cardinale Sepe»
NAPOLI La processione di maggio non ci sarà. E San Gennaro sarà implorato, affinché mostri la sua benevolenza per Napoli ripetendo il miracolo dello scioglimento del sangue, all'interno della Cappella. Alla presenza della Deputazione — che ha in custodia le reliquie e il tesoro del Santo e ne promuove il culto — del cardinale Crescenzio Sepe, di monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella del Tesoro, e pochissimi altri fedeli. Probabilmente ci saranno le «parenti» di San Gennaro, le donne del popolo che si rivolgono a «Faccia gialla» con stile confidenziale per sollecitare il prodigio. Ma nulla è certo, non ora.
«Il buonsenso è l'unico punto fermo che in questo momento ci guida — spiega Riccardo Imperiali di Francavilla, membro storico della Deputazione —. Ritengo che sia opportuno non procedere con la processione e di questo abbiamo parlato in questi giorni con il cardinale Sepe. C’è intesa sulla opportunità, al di là delle restrizioni imposte dal Governo e dalla Regione, di orientarci verso una celebrazione che possa garantire il principio della distanza. E la processione di maggio non può offrire queste garanzie. Nè può offrirle una celebrazione in Duomo o a Santa Chiara. Dunque siamo pronti ad a una cerimonia in Cappella
che, con l'aiuto dei social e delle nuove tecnologie, possa raggiungere tutti quelli che vogliono partecipare».
«Anche con la guerra o la peste - ricorda Paolo Jorio che è il direttore del museo del Tesoro di San Gennaro - il Patrono non è mai mancato all’appuntamento con la città» .
Il miracolo di primavera cade il sabato che precede la prima domenica di maggio, dunque quest'anno il giorno 2. Il busto e le reliquie di San Gennaro lasciano la Cattedrale e vengono portate a spalla attraverso i vicoli in festa, seguiti dai busti dei Compatroni della città e da una gran folla.
É l’anima autentica di Napoli
quella che palpita lungo i Decumani, con i fiori lanciati sulla processione e le coperte ricamate esposte alle finestre e ai balconi. Un evento che richiama fedeli, turisti e gli scettici che continuano a porsi domande su un prodigio intorno al quale si raccoglie una intera città che vuole credere e si raccomanda alla protezione di un Santo che ha fermato la lava e salvato Napoli dalla peste. Conservando un profilo «laico», svincolato dale istituzioni ecclesiastiche.
La processione termina a Santa Chiara con la celebrazione della messa e l'annuncio della avvenuta liquefazione del sangue che, solo in pochissimi casi, non si è verificata. Ma San Gennaro ha comunque sette giorni a disposizione per far sentire la propria protezione a Napoli sciogliendo il sangue nelle ampolle. Una benevolenza cui quest’anno si guarda con particolare attenzione..
Imperiali
C’è intesa sulla opportunità di orientarci verso una celebrazion e che possa garantire il principio della distanza