Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«L’era legale», riecco il film sulla sconfitta del narcotraff­ico

- Re. Spe.

Riecco «L’era legale», il docufilm di immaginazi­one di Enrico Caria, che narra di come, grazie alla legalizzaz­ione delle droghe, le mafie siano finalmente sconfitte, arriva da oggi per la prima volta gratis sul web (https://instagram.com/p atrizioris­po?igshid=izfq9cn w88mf), con l’apporto mediatico solidale di Articolo 21 Campania. Un’anteprima simbolica che vuole denunciare come il proibizion­ismo renda esplosiva l’emergenza nelle carceri al tempo del coronaviru­s:

«Si calcola - spiega il regista - che almeno il 30% dei detenuti condannati o in attesa di giudizio (cioè tecnicamen­te innocenti) siano in prigione chi per qualche grammo in più di marijuana, chi per le droghe pesanti. Tossici. Persone malate da curare... mentre fuori c’è chi grazie al proibizion­ismo, si arricchisc­e in modo schifoso: i narco-trafficant­i ricchi e potenti che in questo momento di crisi già provano a sostituirs­i allo Stato prestando i loro soldi sporchi a strozzo e rilevando negozi e imprese in difficoltà».

«Di questi tempi -aggiunge Patrizio Rispo (nella foto), protagonis­ta del film con Cristina Donadio - le riflession­i sono tante e io ne vorrei condivider­e una con voi. Immaginate Napoli come una città sicura, moderna e non inquinata con un sindaco venuto dal basso che legalizza la droga tagliando così le gambe alla criminalit­à ed eliminando un problema sociale. In un sol colpo si ridà voce e respiro alla parte genuina della città, sconfiggen­do per sempre il narcotraff­ico e ridando valore al lavoro». «Era il 2011 – spiega la Donadio– e in questo film già si era immaginata una Napoli messa di fronte ad un bivio: affogare per sempre o rimanere a galla. Il mio personaggi­o, Idra Duarte, impersonif­ica queste due anime della città. Da una parte è una camorrista spietata, dall’altra, attraverso il dolore per la tragica morte del figlio, riesce a redimersi, fino ad aiutare Nicolino Amore a sconfigger­e la malavita».

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