Corriere del Mezzogiorno (Campania)

È tempo di Covid ma torna la protesta: «Reddito per tutti»

In piazza lavoratori dello spettacolo e attivisti sociali, divieto sfidato e al prefetto una richiesta di intervento Un elettricis­ta di scena: «Sono fermo da un mese»

- di Fabrizio Geremicca

Hanno sfidato il divieto di scendere in strada e, muniti di mascherina e rigorosame­nte a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, hanno inscenato una protesta davanti alla Prefettura, in piazza del Plebiscito. Quaranta giorni dopo la chiusura dell’Italia per l’emergenza Coronaviru­s una quindicina di attivisti della sinistra radicale ieri hanno srotolato gli striscioni ed hanno scandito slogan dai megafoni in piazza Plebiscito sotto gli occhi della Digos.

Hanno sfidato il divieto

NAPOLI di scendere in strada e, muniti di mascherina ed a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, hanno inscenato una protesta davanti alla Prefettura, in piazza Plebiscito.

Quaranta giorni dopo la chiusura dell’Italia per l’emergenza Coronaviru­s quindici attivisti della sinistra radicale ieri hanno srotolato gli striscioni ed hanno scandito slogan dai megafoni in piazza Plebiscito sotto gli occhi della Digos.

Fase di incertezza Hanno promosso l’iniziativa gli attivisti delle reti solidali che, nei giorni scorsi, hanno distribuit­o pacchi viveri e beni di prima necessità nei quartieri popolari della metropoli. C’erano Lo Sgarrupato-Damm (per la zona Quartieri Spagnoli e -Montesanto), l’ex Opg (per Materdei, la Sanità e altre aree), la Brigata Solidale Vincenzo Leone per la zona Ferrovia e l’Area Flegrea Solidale. C’era anche una rappresent­anza dei lavoratori dello spettacolo che vivono una fase di pesante incertezza e di mancanza di reddito. Sono andati tutti via dopo circa una ora e dopo aver chiesto al prefetto Marco Valentini un incontro, sia pure da remoto. «Abbiamo rivolto — raccontano — un appello urgente da Napoli al prefetto e tramite lui a tutto il Governo affinché introduca immediatam­ente un reddito di quarantena per tutti. Le misure una tantum non bastano e, soprattutt­o, lasciano scoperto chi prima dell’emergenza in qualche modo tirava avanti, per esempio i lavoratori a nero. Abbiamo inoltre posto la questione della politica della casa. I contributi agli affitti non sono risolutivi. Urge ripristina­re una misura analoga a quello che era una volta l’equo canone».

Difesa di 1500 famiglie Rivendica Alfonso De Vito, uno dei manifestan­ti: «Abbiamo portato con noi la voce di circa millecinqu­ecento famiglie di questa città che come reti dal basso sosteniamo con la spesa solidale ogni settimana. Le storie, il disagio, la disperazio­ne che raccogliam­o ogni giorno, voci che hanno sempre più urgenza di essere ascoltate. La quarantena non è uguale per tutti e non lo sarà nemmeno quel che verrà dopo. Urge una misura come l’estensione del reddito di cittadinan­za ad assegno pieno a tutti i non garantiti e un intervento normativo sugli affitti senza il quale alla pandemia sanitaria seguirà una pandemia di cause di sfratto».

Bonus contestati C’erano in piazza, si diceva, anche alcuni rappresent­anti dei lavoratori dello spettacolo che rischiano di essere travolti dalla chiusura a tempo indetermin­ato dei cinema e dei teatri e dal blocco dei concerti. Racconta Samos Santella, elettricis­ta in palcosceni­co: «Prima del Coronaviru­s ero impegnato con la compagnia di Salemme, ma ora sono fermo da un mese e non so quando riprenderò. Come me, tante altre persone. Teatri, cinema, concerti resteranno fermi sicurament­e anche durante la “fase 2” e temo anche più in là. Leggo di proposte allucinant­i come il teatro in streaming, che però garantireb­be il reddito ad una percentual­e infinitesi­male tra noi, credo non più dell’uno per cento. Misure come il bonus da 600 euro, oltre che insufficie­nti, non hanno coperto tutti i lavoratori del settore, per esempio chi aveva un contratto in essere. La cassa integrazio­ne in deroga, d’altronde, lascia fuori, tra gli altri, quelli che stavano con le cooperativ­e che l’Inps non ha riconosciu­to ai fini dell’erogazione dell’assistenza». Sulla pagina Facebook “Lavoratori e lavoratric­i dello spettacolo per il sostegno al reddito” ci si confronta ormai da settimane e si concordano iniziative. Domani è in scaletta un’assemblea nazionale. A Napoli il movimento coinvolge già un nutrito gruppo di persone: attori, ballerini, tecnici, musicisti. Chiedono un reddito di quarantena che copra tutto il periodo di chiusura degli spettacoli.

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Ospedale dei Mare Pronti i primi nuovi posti del Covid Hospital modulare sorto a Ponticelli
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 ?? (foto al lato). ?? Sotto la pioggia Sopra i lavoratori dello spettacolo ieri hanno chiesto misure urgenti per una categoria rimasta senza reddito Un protesta inscenata con gli attivisti sociali
Insieme hanno chiesto un intervento del prefetto presso il governo per chiedere aiuti alle fasce deboli
(foto al lato). Sotto la pioggia Sopra i lavoratori dello spettacolo ieri hanno chiesto misure urgenti per una categoria rimasta senza reddito Un protesta inscenata con gli attivisti sociali Insieme hanno chiesto un intervento del prefetto presso il governo per chiedere aiuti alle fasce deboli

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