Corriere del Mezzogiorno (Campania)
È tempo di Covid ma torna la protesta: «Reddito per tutti»
In piazza lavoratori dello spettacolo e attivisti sociali, divieto sfidato e al prefetto una richiesta di intervento Un elettricista di scena: «Sono fermo da un mese»
Hanno sfidato il divieto di scendere in strada e, muniti di mascherina e rigorosamente a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, hanno inscenato una protesta davanti alla Prefettura, in piazza del Plebiscito. Quaranta giorni dopo la chiusura dell’Italia per l’emergenza Coronavirus una quindicina di attivisti della sinistra radicale ieri hanno srotolato gli striscioni ed hanno scandito slogan dai megafoni in piazza Plebiscito sotto gli occhi della Digos.
Hanno sfidato il divieto
NAPOLI di scendere in strada e, muniti di mascherina ed a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, hanno inscenato una protesta davanti alla Prefettura, in piazza Plebiscito.
Quaranta giorni dopo la chiusura dell’Italia per l’emergenza Coronavirus quindici attivisti della sinistra radicale ieri hanno srotolato gli striscioni ed hanno scandito slogan dai megafoni in piazza Plebiscito sotto gli occhi della Digos.
Fase di incertezza Hanno promosso l’iniziativa gli attivisti delle reti solidali che, nei giorni scorsi, hanno distribuito pacchi viveri e beni di prima necessità nei quartieri popolari della metropoli. C’erano Lo Sgarrupato-Damm (per la zona Quartieri Spagnoli e -Montesanto), l’ex Opg (per Materdei, la Sanità e altre aree), la Brigata Solidale Vincenzo Leone per la zona Ferrovia e l’Area Flegrea Solidale. C’era anche una rappresentanza dei lavoratori dello spettacolo che vivono una fase di pesante incertezza e di mancanza di reddito. Sono andati tutti via dopo circa una ora e dopo aver chiesto al prefetto Marco Valentini un incontro, sia pure da remoto. «Abbiamo rivolto — raccontano — un appello urgente da Napoli al prefetto e tramite lui a tutto il Governo affinché introduca immediatamente un reddito di quarantena per tutti. Le misure una tantum non bastano e, soprattutto, lasciano scoperto chi prima dell’emergenza in qualche modo tirava avanti, per esempio i lavoratori a nero. Abbiamo inoltre posto la questione della politica della casa. I contributi agli affitti non sono risolutivi. Urge ripristinare una misura analoga a quello che era una volta l’equo canone».
Difesa di 1500 famiglie Rivendica Alfonso De Vito, uno dei manifestanti: «Abbiamo portato con noi la voce di circa millecinquecento famiglie di questa città che come reti dal basso sosteniamo con la spesa solidale ogni settimana. Le storie, il disagio, la disperazione che raccogliamo ogni giorno, voci che hanno sempre più urgenza di essere ascoltate. La quarantena non è uguale per tutti e non lo sarà nemmeno quel che verrà dopo. Urge una misura come l’estensione del reddito di cittadinanza ad assegno pieno a tutti i non garantiti e un intervento normativo sugli affitti senza il quale alla pandemia sanitaria seguirà una pandemia di cause di sfratto».
Bonus contestati C’erano in piazza, si diceva, anche alcuni rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo che rischiano di essere travolti dalla chiusura a tempo indeterminato dei cinema e dei teatri e dal blocco dei concerti. Racconta Samos Santella, elettricista in palcoscenico: «Prima del Coronavirus ero impegnato con la compagnia di Salemme, ma ora sono fermo da un mese e non so quando riprenderò. Come me, tante altre persone. Teatri, cinema, concerti resteranno fermi sicuramente anche durante la “fase 2” e temo anche più in là. Leggo di proposte allucinanti come il teatro in streaming, che però garantirebbe il reddito ad una percentuale infinitesimale tra noi, credo non più dell’uno per cento. Misure come il bonus da 600 euro, oltre che insufficienti, non hanno coperto tutti i lavoratori del settore, per esempio chi aveva un contratto in essere. La cassa integrazione in deroga, d’altronde, lascia fuori, tra gli altri, quelli che stavano con le cooperative che l’Inps non ha riconosciuto ai fini dell’erogazione dell’assistenza». Sulla pagina Facebook “Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo per il sostegno al reddito” ci si confronta ormai da settimane e si concordano iniziative. Domani è in scaletta un’assemblea nazionale. A Napoli il movimento coinvolge già un nutrito gruppo di persone: attori, ballerini, tecnici, musicisti. Chiedono un reddito di quarantena che copra tutto il periodo di chiusura degli spettacoli.