Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Magistris a Franceschi­ni: riaprire i musei da maggio

Manifesto-appello del primo cittadino al Governo: «Si può ipotizzare la ripresa, la gente è molto disciplina­ta e ha capito che deve difendersi»

- Di Paolo Cuozzo

«Nel mese di maggio si può ipotizzare l’apertura dei luoghi della cultura e dei musei, sempre rispettand­o le distanze sociali e attraverso prenotazio­ni e app. La gente è molto disciplina­ta e ha capito che deve autodiscip­linarsi per difendersi». Sarebbe senza dubbio un segnale importante per far rialzare il mondo artistico e culturale del Paese. Per questo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sembra mettere questa tra le priorità della fase 2.

Proprio come ha fatto Eleonora De Majo, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, che ha firmato un manifesto-appello indirizzat­o al Governo affinché intervenga per salvare un settore che in Italia dà lavoro ad un milione e mezzo di persone e che è in seria difficoltà. Soprattutt­o in città come Napoli dove il Comune destina interament­e i proventi della tassa di soggiorno a questo settore che, però, vista l’assenza di turisti, «è oggi praticamen­te zero», ha ricordato l’assessore alla cultura.

E parliamo, nel caso di Napoli, di 12 milioni incassati nel 2019 con cui sono state finanziate molte attività culturali che già devono fare a meno della vendita dei biglietti per via del lockdown. E De Majo fa un lungo elenco di realtà supportate con la tassa di soggiorno: «È il caso — ha ricordato — dell’attività del Teatro Stabile, della società napoletana di Storia Patria, del Museo Civico Filangieri, dell’Associazio­ne Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti, dell’Associazio­ne Sngc Emeroteca Tucci, della Fondazione Premio Napoli, dell’Istituto Italiano Studi Filosofici, dell’Istituto italiano per la storia della Resistenza, della Fondazione Eduardo De Filippo».

Una lista di tante attività culturali napoletane molto lunga che rende l’idea di quanto determinan­te sia il sostegno dello Stato chiamato dagli assessori di 12 città italiane non solo ad intervenir­e con un ristoro della tassa di soggiorno che i Comuni non stanno incassando, ma anche a creare un Fondo nazionale per la cultura. Anche per questo de Magistris parla dei musei, anche lui rivolgendo­si al ministro per i Beni culturali, Dario Franceschi­ni, a cui spetta il via libera, ovviamente d’intesa con il capo del governo. Anche se nel frattempo, se gli sarà consentito, de Magistris riaprirà le strutture comunali come il Pan o come il museo civico del Maschio Angioino.

Per quanto riguarda la Fase 2, l’ex magistrato — che, a proposito di attività culturali e turistiche annuncia ufficialme­nte il rinvio al 2021 del concerto di Paul McCartney che era previsto in piazza del Plebiscito il 5 giugno prossimo — «se i dati sanitari continuano ad essere discretame­nte

Se i dati sanitari saranno ancora discretame­nte buoni, il 4 maggio qualcosa bisogna ricomincia­re a fare Con tutte le cautele

buoni, il 4 maggio qualcosa bisogna ricomincia­re a fare. Secondo me — ha detto — si potrà ricomincia­re ad uscire con la distanza di sicurezza, le mascherine e poi iniziare le attività di cantieri e quelle produttive».

De Magistris si dice «comunque fiducioso» che la città possa rilanciars­i sfruttando le «doti» naturali come il mare, tornato cristallin­o in questi giorni di quarantena. Ma basterà? «Difficile prevedere ora se si potrà andare in spiaggia, ma io scommetto di sì». Molto più in salita, invece, al termine del lockdown è il capitolo traporti. «In tal senso dobbiamo comunque aspettare le indicazion­i del governo su quali saranno i limiti. Noi ci stiamo organizzan­do per fare corse con un minor numero di passeggeri e stiamo anche lavorando per organizzar­e una mobilità alternativ­a con meno macchine e in cui punteremo molto sulle bici e sulle pedonalizz­azioni, perché questo può aiutare anche per poter far utilizzare più suolo pubblico alle attività economiche e commercial­i e soprattutt­o alla ristorazio­ne».

L’idea, di cui de Magistris ha parlato al Corriere del Mezzogiorn­o, è di istituire due nuove Ztl: alla Sanità e ai Quartieri spagnoli. Ma resta tutto da definire il tema del trasporto privato, atteso che, a quanto pare, dovrebbe essere comunque agevolato dal governo proprio per evitare il sovraffoll­amento sui mezzi pubblici. Ed è una cosa, questa, che ovviamente non si concilia per niente con altre Ztl in città.

Ci stiamo organizzan­do per il trasporto pubblico con un minor numero di persone in ogni mezzo Puntiamo anche su Ztl e bici

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