Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tagliarsi i capelli da solo Il coraggio migliora la vita

- di Marco Marsullo

Doveva succedere pure questo, prima o poi. Perché più passa il tempo, più ogni cosa che avevamo previsto nelle nostre esistenze isolate, deve accadere.

Chi ingrassa, chi dimagrisce, chi deve mettere in moto l’auto nel garage ferma da troppo. E soprattutt­o: tagliarsi i capelli da soli. Non so come possa essere per le donne, se più facile o difficile, psicologic­amente poi non oso neanche pensarlo, tra frangette, messe in pieghe e ricrescite è un territorio minato. Specie per me che dal barbiere (uno vero) non ci vado da anni perché i capelli me li taglia mia cugina, che nella vita è laureata in CTF e ha lavorato solo in aziende e farmacie. Mai nel salone di un parrucchie­re. Però io mi fido solo di lei, li fa esattament­e come dico io. E ora, ovvio, mia cugina non può venire da me a tagliarmi i capelli.

Dunque, in una videochiam­ata al limite della follia, di fronte allo specchio del bagno e con il cellulare appoggiato al lavandino, mi sono tagliato i capelli da solo sotto la sua supervisio­ne. Tra il terrore di rovinarmi e quello di perdere un pezzo d’orecchio, e le risate di mia cugina – oltre le preghiere, «No, Marco, non così tanto!» – il risultato è stato decente. Ho dovuto farlo perché, facendo qualche diretta di tanto in tanto tra

Facebook e Instagram, non potevo più assomiglia­re a Maradona da giovane; non che la cosa mi dispiaccia, intendiamo­ci, però a un certo punto, prima che i miei ricci si trasformas­sero in un cespuglio (in realtà lo sono comunque, per cui), sono dovuto intervenir­e.

E ho capito pure un’altra cosa: è il coraggio di agire che migliora la vita. Sempre. Pensarci troppo su, a una cosa, rimuginare prima di essere certi al cento per cento, è solo una scusa con noi stessi. Darci un taglio, certe volte, è necessario.

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