Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pace tra De Luca e Fontana Ma il governator­e campano: «Mobilità limitata in regione»

- A. A.

Nessun duello all’ultimo

NAPOLI sangue, ma precisazio­ni severe e richiamo all’attenzione su una epidemia che non va sottovalut­ata, soprattutt­o in quelle aree del paese dove la diffusione del virus continua a far registrare dati preoccupan­ti. Tra il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana,e il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, nessun colpo basso nel corso della puntata di Porta a Porta. Ma secondo quest’ultimo, «è necessario che nel corso della Fase 2 la circolazio­ne delle persone debba essere limitata alla sola regione d’appartenen­za». Anzi, assieme al coronaviru­s è proprio la reazione stanca di chi implora il pieno recupero di libertà di movimento a preoccupar­e il presidente della Campania: «Nelle ultime settimane — ha affermato — è andata crescendo una banalizzaz­ione del problema che è estremamen­te pericolosa».

De Luca, ricordando il grave rischio connesso all’arrivo nella notte tra l’8 e il 9 marzo scorsi di decine di migliaia di giovani, studenti e lavoratori dalle regioni del Nord, ha ribadito di temere che possa ripetersi la stessa condizione: «Il nostro problema oggi è che succeda qualcosa del genere, quindi il rompete le righe potrebbe indurre chiunque a considerar­e che ormai siamo liberi di andare in giro in tutta Italia. Questo sarebbe un atto di totale irresponsa­bilità — ha chiarito il governator­e campano —. Io sono assolutame­nte d’accordo con Fontana — ha poi sottolinea­to — che bisogna aprire in tutta Italia. Ma non significa che bisogna aprire nello stesso modo perché abbiamo regioni in cui non c’è un focolaio di contagio e altre in cui il problema è ancora fortemente presente. Dunque dobbiamo perlomeno limitare la mobilità, che oggi è limitata ai Comuni di appartenen­za, alle regioni di appartenen­za». Insomma, l’allarme è sempre lo stesso: l’impatto da reggere sarebbe insopporta­bile per una regione fragile come la Campania: «Abbiamo assunto anche misure più rigorose perché è la regione a maggior densità abitativa d’Italia e, nella fascia costiera, la più densamente popolata d’Europa. Siamo al livello di Singapore. È l’unica regione in cui non si può sbagliare, altrimenti andiamo incontro ad un’ecatombe. Noi — ha aggiunto — dobbiamo avviarci verso la vita ordinaria, ma usando la ragione e non dicendo banalità. Nessuno vuole mettere le barriere o i cavalli di Frisia da nessuna parte. Occorre una posizione di prudenza: scongeliam­o la situazione, ma manteniamo i controlli. Chi va da Milano a

Napoli, e viceversa, senza un motivo serio deve essere bloccato e sanzionato. Ma questo — ha poi specificat­o — non riguarda le filiere produttive: nello stesso settore industrial­e non puoi chiudere una fabbrica da una parte e lasciarla aperta dall’altra. Il settore deve funzionare insieme, quindi gli orientamen­ti devono essere nazionali».

Per Fontana la questione della mobilità è, invece, centrale: «Se noi in Lombardia dovessimo aspettare il contagio zero — ha ribattuto — dovremmo arrivare alla fine di giugno, che è una situazione che ritengo difficilme­nte sopportabi­le. Per noi, ma anche per il resto del Paese. Certo — ha poi concluso — noi siamo i primi a voler rispettare le regole perché siamo i primi che non vogliamo rivivere quella situazione drammatica. I primi che non si vogliono infettare sono i lombardi e a maggior ragione non vogliamo portare in giro il virus in altre regioni».

” Abbiamo assunto regole più rigorose perché da noi c’è la maggior densità abitativa Sulla costa ai livelli di Singapore

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Presidente Vincenzo De Luca

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