Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Candidato? Mi sollecitano Ma io faccio già politica con il mio impegno civico»
Il magistrato anti camorra: «Sono un uomo concreto: meno parole e più competenza. Io alla Regione? Leggo soltanto speculazioni bizzarre su di me»
Sono contento di fare il magistrato e spero di farlo per tutta la vita. Poi comprendo che vi siano aspettative diverse: che a me, beninteso, possono anche far piacere, poiché tutti i giorni ricevo sollecitazioni da tanta gente perbene ad impegnarmi, al di là del tempo che già ampiamente dedico sia al lavoro, sia all’università». Così il magistrato Catello Maresca al Corriere del Mezzogiorno.
NAPOLI Al boss storico della Nco Raffaele Cutolo è stata negata la detenzione domiciliare. Ma il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, in una lettera 15 inviata al prefetto di Napoli ha espresso tutta la sua preoccupazione per la scarcerazione di alcuni esponenti di
Positivi spicco della camorra che per il passato «hanno profondamente 3117 influenzato — ha sottolineato — ogni aspetto sociale e civile della vita cittadina».
Tamponi Catello Maresca, sostituto procuratore generale, da pm 4630 antimafia guidò le operazioni che portarono alla cattura del superlatitante Michele Zagaria. Ora, da almeno due mesi conduce una battaglia che definisce
Positivi totali di civiltà giuridica contro il cosiddetto provvedimento 2345 «svuotacarceri», lo stesso che ha indotto il capo del Dap a dimettersi. «Ormai — esordisce con amarezza — Guariti ho perso il conto. Credo siano almeno 600 i mafiosi scarcerati. Non è così che lo Stato si dimostra giusto; ma garantendo il diritto alla salute dei carcerati. Capisco lo sconforto del sindaco Buonajuto, persona perbene, il quale ha tutti i motivi per essere preoccupato. Da parte mia, allora potrò ritenermi soddisfatto quando si porrà effettivo riparo al grave errore commesso, riportando in carcere tutti i mafiosi».
In forza di questa sua ultima battaglia, ma anche per ciò che ha rappresentato nella lotta alla camorra, il suo nome circola come possibile candidato alla presidenza della Regione Campania. Cosa c’è di vero?
«Al di là del mio impegno personale — che vorrei escludere in questo momento, soprattutto per le modalità che vengono indicate e che considero abbastanza bizzarre — da cittadino esigerei che chi si occupa di politica avesse caratteristiche ben precise: concretezza,
competenza e capacità di prevedere e di affrontare i problemi tempestivamente».
Perché parla di modalità bizzarre in relazione al suo possibile coinvolgimento?
«Ogni giorno mi ritrovo candidato da qualche parte».
Si sente tirato per la giacca?
«No. Sono contento di fare il magistrato e spero di farlo per tutta la vita. Poi comprendo che vi siano aspettative diverse: che a me, beninteso, possono anche far piacere, poiché tutti i giorni ricevo sollecitazioni da tanta gente perbene ad impegnarmi, al di là del tempo che già ampiamente dedico sia al lavoro, sia all’università dove insegno. Ho letto che mi davano candidato a capo del Dap, alla Regione.
Forse mi manca soltanto la presidenza della Repubblica. Peraltro, senza una base che sia valutabile. Quindi sono chiaramente delle speculazioni».
Finora non è stato contattato da alcun esponente politico?
«Assolutamente no».
Neanche informalmente?
«Ma io, per il lavoro che svolgo, ho rapporti — beninteso: di natura tecnica — con rappresentanti politici di tutto l’arco costituzionale. Quindi, che abbia avuto contatti di questo tipo, anche di recente, rientra nella normalità. Ma da qui a dire che possa essere candidato o candidabile ce ne passa».
C’è addirittura chi ipotizza che potrebbe guidare uno schieramento composito
che vada dal sindaco de Magistris a Fratelli d’Italia?
«Appunto, manca soltanto De Luca che annunci il ritiro per appoggiare Maresca».
Mastella, che domani interverrà ad un confronto da remoto sui temi della giustizia al quale è prevista anche la sua partecipazione, ha auspicato che lei non sia candidato, perché un magistrato — ha detto — è come un prete e una volta che si toglie la toga per entrare in politica non può tornare a celebrare processi.
«Sarebbe come precludere ai magistrati la possibilità di poter esercitare pienamente i diritti riconosciuti a ciascun cittadino. Insomma, detto così è anticostituzionale. Poi, non mi va di affrontare un discorso così generico. Quando
Le sollecitazioni Vengo sollecitato all’impegno politico da tante persone perbene e non posso di certo negare che questo mi può fare piacere
Lo svuotacarceri Il sindaco di Ercolano ha ragione a lamentarsi a causa di alcuni boss scarcerati. Sarò contento appena vedrò i mafiosi nuovamente in cella
e allora se dovremo ci porremo parlare il problema». di me,
Affronteremo una campagna elettorale regionale in tempi ristretti e con modalità inedite. Se non sarà candidato cosa chiede che venga posto al centro del confronto politico?
«In assoluto mi aspetto sempre che il confronto avvenga in modo leale e su temi concreti, lasciando perdere le strumentalizzazioni mediatiche. Da cittadino mi interessa la progettualità politica, l’esperienza operativa dei candidati. Anzi, mi aspetto che provengano sempre più dal mondo delle professioni. Insomma, vorrei essere rassicurato, ma non dalle parole, bensì dalla competenza».
Che idea si è fatta del duello in diretta tv tra il ministro Bonafede e il membro del Csm Di Matteo?
«Ho una così alta concezione delle istituzioni che non riesco nemmeno a commentare».
Appunto: non crede che le istituzioni siano state violate in quella occasione?
«Non mi faccia commentare».
Ricapitolando. Se le presentassero un progetto politico affidabile e le chiedessero di guidarlo, accetterebbe la candidatura alla presidenza della Regione Campania?
«Non mi faccia commentare neanche questo. Sono contento di fare il magistrato. Anzi, sono anche un po’ atipico perché assieme al mio impegno istituzionale svolgo un costante e profondo impegno civico, nella convinzione che l’antimafia si testimoni e si diffonda a partire dalle scuole e attraverso battaglie di civiltà. Ecco, sono soddisfatto del modo con il quale faccio politica in questi termini».