Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bosco e Floridiana De Magistris attacca Franceschini
Visitatori indignati per la chiusura del parco, ma ci sono state anche 500 infrazioni al giorno I sindacati: decisione unilaterale, noi chiediamo di non ricorrere a guardiania privata De Magistris scrive a Franceschini: «Un errore». Stamattina flash mob a
«Caro Franceschini, ci avevi promesso diversi mesi fa la riapertura del Parco della Floridiana, purtroppo è ancora chiuso con grave nocumento per la salute dei napoletani. Avete anche chiuso il Parco di Capodimonte, il più grande polmone verde della città. Il danno sanitario ed ambientale diventa ancora più drammatico in tempi di coronavirus». Così il sindaco Luigi de Magistris.
NAPOLI Bellenger fa arrabbiare tutti. Tra pragmatismo e autarchia, con un «colpo di teatro» il direttore di Capodimonte ha sbarrato le porte del parco, dopo le numerose infrazioni dei visitatori alle nuove regole post Covid (500 violazioni al giorno, secondo il verbale del responsabile della sicurezza) e dopo il braccio di ferro con i sindacati sull’utilizzo di vigilanti privati. Il parco chiude dopo soli cinque giorni di riapertura e un coro di proteste si solleva a Napoli.
Non si tratta solo dei cittadini che hanno trovato ieri mattina i cancelli serrati. Insieme a loro insorge il sindaco de Magistris, peraltro già in urto con De Luca che vuole i baretti chiusi alle 23. Il sindaco è invece per la linea dell’apertura (oggi riapre anche il pontile di Bagnoli) e su Capodimonte proprio non ci sta, così scrive al ministro dei beni culturali, rilanciando anche il tema della Villa Floridiana. «Caro Franceschini, ci avevi promesso diversi mesi fa la riapertura del Parco della Floridiana, purtroppo è ancora chiuso con grave nocumento per la salute dei napoletani. Avete anche chiuso il Parco di Capodimonte, il più grande polmone verde della città. Il danno sanitario ed ambientale diventa ancora più drammatico in tempi di coronavirus. Per non parlare dei tagli al personale e della mancanza di risorse economiche che mettono in ginocchio tutti i servizi in città, verde compreso. Vanno aperti gli spazi pubblici. Liberiamo i luoghi, no alla chiusura delle aree che il popolo ha diritto di usufruire». E conclude con il suo cavallo di battaglia: «La città è un bene comune».
Contro Bellenger anche le organizzazioni sindacali che prendono le distanze dalla decisione di chiudere. «L’accordo con il quale erano state stabilite le misure di sicurezza da adottare avrebbe permesso l’apertura nel fine settimana e la possibilità di verificare l’efficacia delle misure. L’amministrazione, senza consultare il comitato tecnico Covid 19 istituito nell’ente, ha unilateralmente stabilito la chiusura del parco senza valutare le innumerevoli proposte fatte nella riunione del 22. I cittadini di Napoli non meritano di essere privati dei loro tesori». La Cisl in particolare se la prende con Bellenger senza mezze misure. «Il direttore ci ricorda tanto il burattino Pinocchio — spiegano Lorenzo Medici segretario regionale Cisl Fp e Luigi
de Magistris Caro ministro, dovevi anche riaprire la Floridiana Questo nuoce alla nostra salute
” La Cisl Il direttore è un Pinocchio, avevamo l’accordo, mancava soltanto una migliore programmazione
D’Emilio segretario di Napoli della Cisl Fp — come si evince anche dai verbali abbiamo proposto il contingentamento degli ingressi e la chiusura di alcuni varchi. L’accordo c’era, ciò che mancava era la programmazione. Prima di aprire l’amministrazione avrebbe dovuto metter su un sistema per regolamentare gli accessi, un conta persone e un termoscanner».
Secondo il sindacato l’obiettivo dell’amministrazione Bellenger sarebbe un altro: «Ci sono disegni per privatizzare servizi che devono essere eliminati sul nascere, la carenza di personale è un problema
che affligge anche il Parco di Capodimonte e i suoi 140 ettari da vigilare. Ma abbiamo riscontrato una volontà nel ricorrere a un servizio di guardie non armate che di fatto non hanno alcun titolo nell’effettuare controlli alle persone. Se il tentativo è quello di privatizzare il servizio noi della Cisl annunciamo già la nostra battaglia. Sono stati banditi dei concorsi per assistente di vigilanza, concorsi bloccati per il Covid ma che adesso si devono espletare».
La carenza di personale è in realtà uno degli annosi problemi di Capodimonte, denunciato più volte dallo stesso
Bellenger. Così come è reale la questione dell’età media piuttosto avanzata del personale in servizio e la conseguente necessità di un ausilio esterno. Il direttore di Capodimonte del resto al Parco tiene molto, ha una sua personale visione più volte ribadita, quella di farne il Central Park napoletano. Basta
questo a giustificare la drastica decisione di chiudere? La parola passa al Mibact che domani aprirà un tavolo in merito. Intanto stamattina si annuncia un flash mob davanti a Porta Piccola, organizzato dalla consigliera comunale Laura Bismuto «per manifestare il dissenso rispetto alla nefasta scelta di chiudere il parco». Insomma, ci voleva il Covid per mostrarci quanto i nostri beni culturali siano a rischio perché sulla loro gestione non si è investito abbastanza. O meglio, non si è investito affatto.