Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il mare è «libero» Ma molti lidi restano chiusi

- Di Anna Santini

Era inevitabil­e, la bella giornata di sole ha indotto i napoletani ad affollare le spiagge libere. I lidi di Posillipo sono rimasti chiusi, assalto ai litorali di Bagnoli e Miseno.

Ristoranti e bar riaperti

NAPOLI ma con la metà dei posti e meno della metà dei clienti, il 30 per cento dei lidi balneari aperti, strade piene ma pochi clienti nei negozi. È questo il quadro del primo sabato di riapertura quasi totale a Napoli e in Campania nella fase 2 del Covid 19. Che sul fronte movida registra invece una rissa al Vomero, iniziata nei pressi dei baretti di via Aniello Falcone. Un uomo fermato dai vigili li ha aggrediti con calci e pugni, ha bloccato un’auto con due ragazze e ha cercato darsi alla fuga. Inseguito, è stato bloccato e denunciato.

La grande novità del weekend è stato il mare. «Il via libera - spiega Salvatore Trinchillo, vicepresid­ente nazionale e presidente campano del Sindacato Italiano Balneari di Confcommer­cio - è arrivato a mezzanotte di venerdì e quindi le aperture sono state limitate. In ogni caso la modalità poteva essere diversa ma va bene, ho detto ai colleghi che un mese fa eravamo chiusi a piangere, abbiamo fatto pressioni su De Luca e oggi lavoriamo». In città sono rimasti chiusi i lidi di Posillipo come il Bagno Elena, Lido Sirena e Villa Imperiale a Marechiaro, mentre quasi tutti funzionant­i a Capo Miseno e anche a Bagnoli e Varcaturo. Si tratta di strutture ovviamente più ampie e che si stavano già attrezzand­o con il distanziam­ento di ombrelloni e lettini. Sul litorale di BagnoliPoz­zuoli (oggi è prevista peraltro l’apertura del pontile) si è riversata la stragrande maggioranz­a dei napoletani. Intere famiglie che hanno scelto di pranzare negli stabilimen­ti che già prima erano attrezzati con pedane vista mare. Anche per oggi gli stessi lidi hanno il tutto esaurito nei tre turni disposti per la ristorazio­ne. Su lidi, negozi, ristoranti, bar c’è però un peso enorme, la mancanza di turismo, che negli ultimi anni era in enorme crescita. La grande polemica in Campania è però per la chiusura dei locali notturni alle 23 imposta dalla Regione. «Chiudere la movida alle 23 è un attacco a imprese e lavoratori e non ha nulla a che fare con la difesa dei giovani da alcool e droghe», ha ribadito il direttore di Confcommer­cio Campania Pasquale Russo. Assembrame­nti di ragazzi si sono comunque protratti fino a tardi: i residenti di piazza San Domenico hanno inviato alla polizia il video di una festa di laurea notturna, mentre in via Falcone vigili aggrediti. Meno agitata la serata invece ai baretti di Chiaia, dove c’è stato un grande spiegament­o di forze della polizia con l’impiego di cani antidroga. Multe a chi non indossava la mascherina e controlli di licenze e documentaz­ione amministra­tiva a molti locali dei vicoletti del quartiere.

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Gli stabilimen­ti balneari presi alla sprovvista dalla decisione arrivata venerdì sera: entro una settimana saranno tutti adeguati alle nuove norme
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Primo sole
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