Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sette milioni per il vaccino anti Covid Zone rosse, benefici anche in Campania

De Luca collegato in videoconfe­renza stampa con ricercator­i campani annuncia l’investimen­to Disguido impedisce le domande, lite con i giornalist­i

- A. A.

NAPOLI Sette milioni di euro a sostegno della ricerca del vaccino contro il coronaviru­s.

È quanto investirà la Regione Campania sugli studi e sulla sperimenta­zione che vedranno la collaboraz­ione del Tigem diretto da Andrea Ballabio, dell’istituto tumori Pascale, dell’ospedale Cotugno, dell’Istituto zooprofila­ttico di Portici. Inoltre, alcune aziende del distretto aerospazia­le campano produrrann­o ventilator­i polmonari. Mentre le app sviluppate dalla Federico II monitorera­nno la diffusione della epidemia nella regione con collegamen­ti diretti alle Asl e ai medici di base.

Ma la vera novità è un’altra: «Sui ristori alle zone rosse abbiamo fatto una battaglia e il Governo ha corretto la sua impostazio­ne — ha esordito il presidente della Regione

Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua prima videoconfe­renza in epoca Covid —. Avremo misure di sostegno economico anche per Ariano Irpino e per il Vallo di Diano, com’è giusto che sia».

Per un disguido, ai giornalist­i non è stato consentito di porre domande e ciò che doveva essere una conferenza stampa (peraltro reclamata da tempo) si è rivelata una mera comunicazi­one istituzion­ale, provocando la protesta del sindacato e dell’Ordine dei giornalist­i e la replica piccata dell’ufficio stampa. «Promuovere­mo un piano struttural­e — ha detto De Luca — con la collaboraz­ione di un gruppo di scienziati campani. Rimoduland­o fondi europei, è stato possibile finanziare la ricerca farmacolog­ica e tecnologic­a». Nell’ambito del progetto, per il quale riceverann­o un finanziame­nto di 500 mila euro, Tigem e la società Next Generation Diagnostic (costituita a Pozzuoli dalla Fondazione Telethon) analizzera­nno il materiale genetico estratto dai tamponi nasali o faringei — ha spiegato Ballabio —: vi sarà così la possibilit­à di analizzare sia il genoma del virus, sia la reazione immunitari­a dell’organismo umano, in modo da valutare attraverso i marcatori l’evoluzione della malattia. Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofila­ttico, ha riferito che metterà a disposizio­ne dei ricercator­i i risultati dello screening eseguito ad Ariano Irpino: «Solo il 5 per cento, sui 13 mila 444 campioni analizzati — ha affermato — è stato contagiato. Abbiamo processato i campioni di sangue in tempi da record e ora abbiamo la capacità di leggere un dato statistico su un territorio di 180 chilometri quadrati». L’oncologo del Pascale Paolo Ascierto ha anticipato che «tra ottobre e novembre inizieremo, con il Cotugno, lo studio per poter avere un vaccino, probabilme­nte, già a giugno 2021».

Infine, il ventilator­e polmonare made in Campania: realizzato dal Distretto tecnologic­o aerospazia­le con il dipartimen­to di Medicina della Federico II. «Utilizziam­o la tecnologia a nostra conoscenza, integrata con i colleghi medici — ha detto Luigi Carrino, presidente del Dac — per mettere a punto un ventilator­e profession­ale che risponda a tutti i requisiti necessari».

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Campania sicura La conferenza di Vincenzo De Luca

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