Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Se uno dei due sarà di troppo
Ospina e Meret si sono finora avvicendati. Il colombiano: «Alex diventerà top». Il Napoli vuole blindarlo
NAPOLI Il calcio ha delle leggi non scritte, sui portieri ce n’è una: esiste il primo e il dodicesimo, le gerarchie sono chiare e non esiste turn-over. Il Napoli non ha seguito questo dogma e nella gestione Ancelotti si sono alternati Meret ed Ospina, due portieri di grande livello che coesistono in una storia atipica sin dalle prime battute.
Il Napoli nell’estate del 2018 aveva puntato su Meret che s’infortunò al secondo allenamento a Dimaro, così s’intensificò la ricerca di un’alternativa: sfumò l’affare Ochoa dallo Standard Liegi e arrivò Ospina dall’Arsenal in prestito con diritto di riscatto esercitato poi lo scorso giugno. «C’è una sana competizione tra noi, abbiamo un bellissimo rapporto. Alex ha qualità impressionanti, se continua su questa strada diventerà uno dei migliori portieri d’Italia», così Ospina ha descritto il collega ai microfoni di Sky. Intravedendo per lui un futuro di gloria. C’è però un presente in cui il colombiano ha vinto il testa a testa reggendo anche il momento difficile dell’errore contro la Lazio che costò il gol di Immobile e la sconfitta.
Gattuso ha messo al centro del suo lavoro lo sforzo per tenere unito il gruppo, il Napoli è tornato a pensare da squadra, una risorsa che è riuscito a proteggere durante questo periodo così complesso. Ospina ha pensato al ritorno in Colombia, l’ha ammesso a metà marzo in un’intervista ad Espn, gli azzurri sono rimasti in città e hanno lavorato per farsi trovare pronti all’eventuale ripartenza.
Con Ancelotti Meret era il primo portiere, in Champions e nei big-match della serie A toccava a lui difendere la porta del Napoli, Ospina trovava spazio soprattutto contro le squadre di mediobassa classifica. Gattuso ha invertito le gerarchie correggendo anche le proprie convinzioni iniziali. La maggiore esperienza del colombiano e soprattutto l’abilità nella partecipazione al gioco dal basso con i piedi hanno spinto Gattuso (che gli ha dato il soprannome di el patron) a cambiare idea nel suo progetto tecnico. Ospina gli è ovviamente grato. «Abbiamo un rapporto bellissimo - ha aggiunto - è un allenatore che ti dà molta fiducia ma allo stesso tempo ti chiede intensità e serietà nel lavoro. Questo è molto importante».
Gattuso dovrebbe ripartire dalla fiducia in Ospina, poi però a fine stagione il Napoli dovrà decidere. De Laurentiis ha investito circa 30 milioni per Meret, fu una sua scelta, Ancelotti spingeva per Areola e Sirigu, Giuntoli trattò Leno. Il Napoli è consapevole del suo valore, il ricordo delle grandi parate compiute è ancora vivo e, infatti, spinge per il rinnovo del contratto fino al 2025. Il suo agente Pastorello attende, vuole capire quali saranno le gerarchie, anche l’entourage di Ospina segue la stessa strategia. Toccherà a De Laurentiis, Gattuso e Giuntoli ricercare l’unità d’intenti e soprattutto scegliere.