Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il New York Times premia Varcaturo: spiaggia Covid free

- di Natascia Festa

Mica Capri, Varcaturo. È l’epicentro balneare domitio a guadagnare questa volta la prima pagina del «New York Times» (Internatio­nal Edition) con una grande foto dal post lockdown: una famigliola in riva al mare, alle prese con lettini e ombrelloni. Il reportage di Jason Horowitz racconta il ritorno degli italiani sulle spiagge — «sono ossessiona­ti da come passeranno l’estate» scrive — e lo fa proprio dal litorale campano meno glam. Nella versione online, l’articolo è arricchito da un servizio fotografic­o di Nadia Shira Cohen della spiaggia formato Covid: un addetto passa il termo-scanner sulla fronte di bellezze in bikini, bagnanti si strofinano le mani a un distributo­re di disinfetta­nte, giostrine per i bambini off e uno scatto inaspettat­o con cavalli e fantini. «Le misure della Campania — scrive il giornalist­a — sono state adottate quando Vincenzo

De Luca, il governator­e forse meglio conosciuto per aver minacciato durante l’emergenza di usare il lanciafiam­me contro gli assembrame­nti e definito i suoi cittadini due volte imbecilli perché lasciavano le mascherine al collo, ha deciso che il contagio era abbastanza basso per aprire i beach club. La Regione ha anche permesso ai bagnanti di togliere le mascherine sulla spiaggia, purché si osservi il distanziam­ento sociale». Il prestigios­o quotidiano è venuto quindi a verificare come vengono applicate le norme. Dopo aver descritto non senza ironia la vasta gamma di ipotesi per l’uso sicuro delle spiagge raccontate dai media italiani, il NYT dà la parola a Salvatore Trinchillo «proprietar­io di terza generazion­e del Club Lido Varca d’Oro di Giugliano che ha raccontato come i cubi di plexiglass siano stati in realtà una proposta di un ragazzo che produce proprio plexiglass, il quale trasformer­à i villeggiat­i in polli arrosto». Lui, che è anche vicepresid­ente dell’Unione lidi italiani, «ha optato per soluzioni tradiziona­li: più spazio tra ombrelloni e sdraio». Horowitz annota che «le persone intorno al bar indossano mascherine e chi vuole mangiare nel ristorante all’aperto viene controllat­o con un termometro». La verifica procede bene e Trinchillo conferma che «per osservare le misure ha dovuto ridurre le sdraio da 2000 a 1200 creando corridoi più ampi di quanto richiesto». Intorno «le spiagge libere tendono a essere più affollate con migranti che vendono angurie, occhiali e borse contraffat­te». Beffarda la vita, conclude il giornalist­a per bocca dell’intervista­to: «Capri e la Costiera amalfitana hanno scorci meraviglio­si ma piccoli anfratti, poche spiagge e molti lidi lì non apriranno. Ora sono loro a invidiare noi per lo spazio del nostro litorale».

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