Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Carlo Iaccarino, console e notaio per definizion­e Amò il mare e la Costiera

- Carlo Franco

C’erano tutti i suoi amici a dargli l’ultimo saluto ieri alla Santissima Trinità. Una bella rappresent­anza della città perché Carlo Iaccarino è stato il «notaio» per definizion­e. Un presidio profession­ale. Popolariss­imo anche per la sua attività di console onorario del Perù che gli valse la elezione a Segretario del Corpo Consolare. Teneva moltissimo a questo ruolo, diceva al cronista, perché «mi consente di lavorare per difendere l’immagine della mia città». Portava benissimo i suoi 88 anni, fisico asciutto ed elegante, con la sobrietà che è stato un tratto distintivo del suo carattere. Un napoletano d’altri tempi, insomma, fedele all’obbligo di riservatez­za che il ruolo gli imponeva, ma anche buono e disponibil­e come pochi. Gentile con tutti, ma anche fermo nelle sue convinzion­i quando sapeva di essere nel giusto. La sua discrezion­e era una cifra profession­ale. Il mare è stata la sua passione e anche questa passione l’ha condivisa con il burbero Comandante Lauro: entrambi, infatti, sono originari della Costiera e insieme hanno scoperto Massalubre­nse. Per Carlo Iaccarino Massa fu una folgorazio­ne, si legò al paese e agli abitanti e approvò con gioia che suo figlio Giancarlo, notaio anche lui, scegliesse di eleggere la sua sede nel paese amato anche da Eduardo De Filippo. Aveva tra i suoi amici più devoti i marinai e i pescatori della banchina di Marina della Lobra. Ora, il suo amore per Massa resterà impresso per sempre nella roccia dello scoglio del Vervece dove i sub hanno deposto una statuina della Madonna dello scoglio: accanto a quelle dei marinai morti sul lavoro, ci sarà una tavoletta sulla quale è incisa la preghiera alla Madonna composta da suo padre. Che sarà orgoglioso di questa decisione.

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