Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Crolla un muro nel cantiere abusivo Morti due operai
Pianura Dipendente Asìa e immigrato di 20 anni
Dove c’era un rudere di 40 metri quadri hanno costruito una villetta abusiva su due piani. In quel cantiere clandestino di via Caianiello, a Pianura, ieri ha ceduto un muro di contenimento in fase di ultimazione: migliaia di metri cubi di terreno hanno sepolto due operai.
Uno era italiano e abitava nei paraggi: Ciro Perrucci, 61 anni; era un dipendente di Asìa, l’altro un immigrato di 20 anni.
Dove c’era un rudere di
NAPOLI 40 metri quadri hanno costruito una villetta abusiva su due piani. In quel cantiere clandestino di via Eduardo Caianiello, a Pianura, ieri pomeriggio ha ceduto un muro di contenimento in fase di ultimazione: migliaia di metri cubi di terreno hanno sepolto due operai. Uno era italiano e abitava nei paraggi: Ciro Perrucci, 61 anni; era un dipendente di Asìa, addetto alla raccolta dei rifiuti, e probabilmente aveva accettato di costruire il muro per guadagnare qualche soldo in più; ieri mattina non era in servizio e si stava dedicando al cantiere. L’altro operaio morto era un giovane africano di circa vent’anni che non è stato ancora identificato perché non aveva documenti. Altri due manovali, pure africani, sono stati salvati dai vigili del fuoco che hanno dovuto usare un escavatore per rimuovere il terreno: il caso ha voluto che si trovassero ai lati del costone franato e dunque sono stati investiti solo marginalmente dalla massa venuta giù dalla collina.
La Procura ipotizza i reati di omicidio colposo e abusi edilizi nei confronti del proprietario della villa, molto noto nel quartiere, che è stato accompagnato nella caserma dei carabinieri per essere interrogato. La folla ha pesantemente inveito anche contro di lui e tentato di aggredirlo. Il cantiere è stato sequestrato dalla polizia municipale, sono in corso verifiche per capire anche altri edifici della zona, e in particolare la casa a monte della villetta costruita al posto del rudere, siano abusivi. Dopo l’incidente la tensione nel quartiere si è fatta altissima, con minacce anche nei confronti del personale del 118 e dei giornalisti e invettive contro i carabinieri. I familiari di Perrucci sono subito accorsi, abbandonandosi a scene di disperazione.
Via Caianiello è una strada stretta e ripida che dalla Masseria Grande conduce verso la collina. Il muro che ha ceduto doveva contenere un costone adiacente alla casa su cui insistono un’altra villa e un orto. Domenica aveva piovuto molto e il terreno si era inzuppato d’acqua. È possibile che proprio questa circostanza abbia favorito il crollo. L’inesperienza dei muratori (tre giovanissimi e forse al primo impiego, uno il cui lavoro era in realtà quello di addetto alla raccolta dei rifiuti) deve aver avuto il suo peso. Ovviamente non erano rispettate le norme di sicurezza previste per i cantieri edili. Nei prossimi giorni il pm (di turno c’era Mario Canale, che ha compiuto un sopralluogo) nominerà un perito che dovrà poi riferire compiutamente sulle cause. Si indaga anche sulla presenza dei giovani manovali africani nel cantiere, per capire chi li abbia reclutati e dove: è verosimile che sia un caso di capose ralato. Ogni mattina molti giovani immigrati attendono alle rotonde della zona di essere contattati.
Un messaggio di cordoglio è stato rivolto dal sindaco «alla famiglia di Ciro Petrucci ed a quella del giovane migrante, uniti in un tragico destino. «Morire di lavoro è un’ingiustizia insopportabile». Per il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella, «il vero problema resta l’illegalità che genera lavoro nero e mancanza di sicurezza. Occorre che il tavolo di coordinamento chiesto a Prefettura e Comune sia attivato al più presto». Per Ottavio De Luca, responsabile della Filca — Cisl Campania, «le istituzioni e le forze dell’ordine devono farsi carico della materia della sicurezza». L’incidente conferma che Pianura, e più in generale la zona dei Camaldoli è ancora oggetto di costruzioni abusive, nonostante gli scempi del passato e i problemi che ne sono conseguiti. Il disboscamento selvaggio della collina e la realizzazione di edifici e infrastrutture in cemento hanno reso fragile il suolo; quando piove spesso ci sono allagamenti dalle conseguenze gravissime. Se in passato molti edifici abusivi venivano abbattuti anche dal Comune di Napoli, questo ora non è più possibile a causa del pre dissesto e della carenza di fondi. Si abbattono, e tra mille difficoltà, solo gli edifici dichiarati abusivi da sentenze definitive, su disposizione di Procura o Procura generale. È venuto meno dunque un deterrente importante.
Tensione Il proprietario della villa ha rischiato di essere linciato dalla folla dei parenti della vittima
L’ indagine L’uomo che ha ordinato i lavori è stato interrogato, per lui avviso di garanzia