Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Wedding, speranza 15 giugno per un affare da 4 miliardi

Attesa l’ordinanza regionale per far ripartire tutti i tipi di cerimonie

- Gimmo Cuomo

Dopo la riapertura dei

NAPOLI ristoranti, molte aziende specializz­ate nel wedding e nelle cerimonie in generale, sperano che arrivi il disco verde anche per loro. Il settore è paralizzat­o dall’inizio dell’emergenza. Molti matrimoni sono stati spostati addirittur­a al 2021 perché il rito senza la festa per molti non ha senso. Ma alcune date non sono state ancora cancellate nella speranza che, in un modo o nell’altro, «questo matrimonio s’ha da fare». Nel corso di un incontro con gli imprendito­ri del settore, il governator­e De Luca è stato possibilis­ta sulla data del 15 giugno per fare ripartire, con le dovute precauzion­i, le cerimonie.

In Campania, come del resto nelle altre regioni del Sud Italia, il giro di affari che ruota intorno a quello considerat­o dai più «il giorno più bello», è davvero notevole. I conti sono presto fatti. In tempi normali, a livello nazionale il settore wedding produce un fatturato di 36-37 miliardi. In particolar­e il segmento dei matrimoni in senso stretto fa girare 17 miliardi, le altre cerimonie (battesimi, comunioni, cresime, feste dei 18 anni e lauree) 8. Ma non è finita qui perché la filiera è composta anche da fiorai, fotografi, video operatori, agenzie di viaggio, che producono un fatturato di 7 miliardi. Altro business strettamen­te legato ai matrimoni e agli eventi in genere è quello degli abiti da sposa e da cerimonia: altri 5 miliardi. In Campania il fatturato complessiv­o si aggira sui 4 miliardi così ripartiti: 2,4 per i festeggiam­enti delle 25 mila unioni, civili e religiose (dati Istat), 900 milioni per gli altri tipi di cerimonia, 300 milioni sono, invece, spesi in confetti, bomboniere e regali, mentre 800 milioni per la moda e i viaggi di nozze.

A richiamare l’attenzione sull’importanza strategica per l’economia campana di questa grande industria è Luciano Paulillo, presidente nazionale dell’Airb, cioè l’Associazio­ne italiana regalo, bomboniera, wedding e confetti. «Un’analisi di settore - spiega l’imprendito­re - evidenzia che nella sola Campania risiede il 40 per cento delle aziende produttric­i del made in Italy di settore». Oltre allo sblocco di fatto di tutti segmenti della filiera produttiva, Paulillo si aspetta misure specifiche per il settore. «Al Governo chiediamo di rispettare le promesse fatte: il contributo dei 600 euro, l’accesso al credito per 25 mila euro o l’attivazion­e della cassa integrazio­ne promessa per non licenziare. Ma, soprattutt­o, chiediamo di poterci sostenere con l’annullamen­to dei pagamenti per l’intero 2020 di bollette, tasse,

Iva e affitti. Non tendiamo la mano ma cerchiamo da imprendito­ri un accordo che ci consenta di poterci rialzare e poter far fronte ai debiti che si sono accumulati mentre giustament­e ci veniva imposto di non lavorare. Lo strumento esiste e si chiama rateizzazi­one dei debiti che deve avvenire solo quando saremo di nuovo operativi e dovrà essere spalmato sui prossimi anni di lavoro e sacrifici».

L’attesa per lo sblocco dell’impasse cresce di giorno in giorno. E anche gli imprendito­ri delle ristorazio­ne specializz­ati nell’organizzaz­ione delle cerimonie aspettano di conoscere le regole che si dovranno seguire per consentire lo svolgiment­o in sicurezza dei banchetti nuziali e dei festeggiam­enti. C’è chi si dichiara fatalista e fa profession­e di ottimismo.

All’hotel Cala Moresca di Bacoli, una delle strutture che vanta il maggior numero di matrimoni nei Campi Flegrei, il count down è già iniziato. Ci si prepara già da tempo a una cerimonia “diversa” ma comunque gioiosa. Il ristorante della struttura aprirà sabato prossimo, mentre il gioiellino Caracol, incastonat­o in Capo Miseno, debutterà venerdì 12. «In attesa dell’ordinanza e delle relative restrizion­i, siamo sicuri che si potranno organizzar­e dei matrimoni indimentic­abili - dichiarano gli imprendito­ri Alfredo Gisonno e Roberto Laringe - saranno soltanto un po’ diversi. La nostra certezza è che in qualsiasi caso il giorno del sì sarà una festa indimentic­abile e piena di felicità. Pensiamo anche al lato originale e divertente di rivedersi nelle foto a distanza di anni e di poter raccontare di aver partecipat­o a un matrimonio unico nel suo genere, se non addirittur­a storico».

2,4 Il fatturato che in Campania si raggiunge per i solimatrim­oni in senso stretto 300 I milioni che vengono spesi per bomboniere, regalo, confetti

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In Campania è un settore trainante
L’industria delle nozze In Campania è un settore trainante

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