Le ragazze di Carlino nella A femminile «Sogno un derby contro De Laurentiis»

Lello Carlino è il Re Mida dello sport napoletano. Dove passa la sua tartaruga, ovvero il simbolo della Carpisa, arriva il successo assicurato. Non c’è ancora l’ufficialità della promozione, ma il Napoli femminile, di cui è presidente, l’anno prossimo si misurerà con le squadre della serie A. Una grande vetrina e soprattutto un’occasione unica. «Da buon napoletano sono scaramantico, ma la Lega non ci ha comunicato ancora nulla. Anche con l’algoritmo, però saremmo primi, quindi…».

Presidente Carlino, il progetto dell’azionariato diffuso ha funzionato.

«Questa è la cosa più importante. E credo sia un modello che si può esportare per contrastare gli squadroni del Nord. Penso che raccogliere 20-21 imprenditori non sia cosa facile, ma noi ci siamo riusciti con un unico obiettivo: quello di vincere. A me piace il modello Barcellona, sono un democratico nello sport. Non mi piace essere un padre-padrone, quindi mi piace essere giudicato per i risultati ottenuti».

I risultati dicono che lei è un vincente e non solo nel calcio femminile.

«Sono tornato a fare il presidente dopo la fusione con il Dream Team. Qualcosa (ride,

ne capisco di calcio femminile. L’anno scorso non ho voluto comprare il titolo di serie A, mi piace vincere sul campo. Chiaro che quest’anno non lo abbiamo fatto per colpa del Covid-19, ma la cavalcata è stata entusiasmante: 4 punti di vantaggio a sei giornate dal temine con tutti gli scontri diretti praticamente vinti. Ed infatti ieri ho ringraziato via Skype tutte le ragazze per questo traguardo raggiunto. Sono state eccezionali. Per non parlare del nostro tecnico Marino e tutti i dirigenti: davvero bravi, ognuno per le sue competenze».

A lei piacciono le sfide, ora arriva la serie A dove dominano le squadre del Nord.

«Il nostro budget sarà comunque alto, non arriveremo alle somme di squadre tipo Juventus ma vogliamo giocarcela fino in fondo, senza nessun timore e comunque l’esperienza è dalla nostra parte perché da tempo ci occupiamo del femminile. La Juventus, in effetti, è una squadra giovane. Io ho riunioni di continuo, non solo per le mie attività, ma anche per il Napoli femminile: è un’altra azienda».

Si fa fatica a parlare di calcio dopo la pandemia.

«Io la definisco anche una pandemia economica: tutti abbiamo avuto un danno serio per le aziende. Sono un ottimista per natura e non bisogna abbattersi. La cosa che mi conforta e che molte aziende stanno chiedendo di sponsorizzare la nostra squadra l’anno prossimo, di legare il loro brand al nostro. Qualcosa si sta muovendo e speriamo di far ripartire l’Italia e rivoltarla

”

L’obiettivo? Vincere Mi hanno chiesto se metto un premio salvezza, lo darò per arrivare in alto

come un calzino. Io ho un obbligo morale per chi lavora con me, per le aziende che ho costruito io e la mia famiglia».

L’obiettivo in serie A? «Vincere, è chiaro. Mi hanno chiesto se avessi voluto mettere un premio salvezza. Con me non esiste. Semmai un premio per arrivare tra le prime quattro».

Vi allenerete a Pozzuoli e giocherete il sabato ai Caduti di Brema…

«Sì abbiamo indicato alla Lega questi due campi. Mi sarebbe piaciuto calcare di nuovo l’erba del Collana, ma ancora il campo non è omologato. Al Vomero ho creato il mio primo negozio e ci ho giocato pure su quel campo. Con il Posillipo in serie C contro l’Internapoli, l’unica mia presenza tra i professionisti».

Sarà confermato l’ingresso libero.

«Le ragazze meritano molti spettatori. E Napoli dovrà dare una bella immagine di sé. Spero che anche il Napoli di De Laurentiis femminile prima o poi giochi la serie A. Un bel derby non sarebbe male, ma solo per una sana rivalità. Ovviamente io voglio che le mie tartarughe vadano lontano: è un simbolo che porta bene».

La gioia Le ragazze del Napoli femminile si abbracciano dopo un gol in campionato