Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il modello Ceraso per ripopolare il Sud
La partecipazione al bando pubblicato dal Mibact per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale anche a fini turistici, è l’ultima iniziativa, in ordine di tempo che abbiamo messo in campo per fronteggiare il fenomeno dello spopolamento.
Da quattro anni, a Ceraso, il tema dello spopolamento delle aree interne è al centro della rassegna culturale Dialoghi sul male.
La partecipazione al bando pubblicato dal Mibact per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale anche a fini turistici, è l’ultima iniziativa, in ordine di tempo che abbiamo messo in campo per fronteggiare il fenomeno dello spopolamento.
Da quattro anni, a Ceraso, il tema dello spopolamento delle aree interne è al centro della rassegna culturale Dialoghi sul
Un susseguirsi di confronti fra differenti punti di vista. Filosofi, sociologi, magistrati, economisti, scrittori, sceneggiatori di film premiatissimi, poeti, ragazze e ragazzi, giornaliste si confrontano in una intensa e appassionata due giorni che tematizza un percorso di priorità utile soprattutto in questo momento. Infatti il ripensamento delle nostre abitudini di vita imposto dall’emergenza sanitaria, l’acquisita consapevolezza che le aree ad alta densità abitativa e con tassi di inquinamento
più elevati hanno potuto favorire il diffondersi del virus, ha riacceso l’interesse sulla qualità della vita nei piccoli centri.
Autorevoli studiosi come l’architetto Stefano Boeri (lo ospiteremo a ottobre ) avanzano la proposta di un piano nazionale e di piani regionali per un ripopolamento virtuoso. Una proposta molto interessante, addirittura entusiasmante, per chi come me da quasi quindici anni amministra un piccolo Comune del Parco Nazionale del Cilento e con innumerevoli azioni prova a interrompere l’emorragia di chi, non più solo giovani, decide di trasferirsi al nord Italia o all’estero. Ma ripopolare significa agire secondo una visione strategica capace innanzitutto di ripensare il rapporto Nord e Sud, la relazione fra interno e costa.
Se le diseguaglianze nel nostro paese si attenuassero, se non ci fosse più una parte che
tira e l’altra che frena, sarebbe tutto più semplice. Ci avvarremmo delle nostre qualità e ridurremmo sensibilmente le nostre ataviche fragilità. Per questo ci vuole un’agenda per il Sud che non sia solo finanziamenti e fondi da spendere ma sia ispirata dalla consapevolezza della necessità prioritaria di ridurre e inaridire il terreno di coltura dell’illegalità.
Fino a quando il Sud non sarà raggiunto dall’alta velocità e servito dalla banda larga, fino a quando per curarsi o per studiare occorrerà spostarsi al Nord, fino a quando i servizi pubblici saranno insufficienti
quando non inesistenti, l’intero paese ne soffrirà e le aree interne del Centro-Sud saranno destinate a scomparire. Per evitare, quindi, che gli autorevoli appelli al ripopolamento restino tali e una nuova occasione venga sprecata, occorre un impegno immediato, concreto, della politica. Occorrono idee nuove capaci, rendere attraenti per i giovani ma non solo per loro, i nostri paesi senza futuro. Va in questa direzione la nostra proposta avanzata nel 2019 di una bottega della creatività sulla falsariga della scuola di cinema proposta in queste settimane a Napoli con altri da Maurizio Braucci. Ora spetta allo Stato ed alle Regioni che devono agevolare l’iniziativa economica ed imprenditoriale snellendo i procedimenti autorizzativi, investire sulla scuola e sulla formazione, sostenere esperienze innovative che pure ci sono, soprattutto femminili nel settore del turismo culturale dedicate alla promozione della cultura materiale, definendo una visione strategica capace insieme e contemporaneamente, di rispondere alle urgenze e alla prospettiva. Se il Governo nazionale e la Regione si muoveranno in tal senso poi i Comuni in un orizzonte di certezze programmatiche e finanziarie sapranno fare la loro parte
A Ceraso molto abbiamo fatto: siamo stati il primo Biodistretto d’Italia, abbiamo liberato centinaia di ettari da gravosi usi civici affidandoli a giovani imprenditori agricoli, abbiamo offerto possibilità di futuro a famiglie di extracomunitari rifugiati politici.
C’è ancora molto da fare ma, come in tanti diciamo e pensiamo, l’occasione è importantissima e sarebbe una sciagura sottovalutarne la portata.
A confronto
La proposta di bottega della creatività è simile alla scuola di cinema lanciata da Braucci