Corriere del Mezzogiorno (Campania)
NASTRI DOC I FILM BREVI «NAPOLETANI»
Tra le 74 opere in concorso per il riconoscimento moli girati in città Dal pluripremiato «Selfie» di Agostino Ferrente sui ragazzi di Pianura a ben tre produzioni firmate dal critico e regista Marco Spagnoli
Tra i 74 documentari finalisti ai Nastri d’argento, in gara ci sono diverse produzioni napoletane o girate in città, alcune delle quali in collaborazione con altri cineasti. Molte le conferme, ma non mancano le novità.
Per la Sezione Cinema del Reale» sono in lizza il super premiato «Selfie» di Agostino Ferrente, recente vincitore del David di Donatello, ambientato fra i ragazzi del Rione Traiano che ricorda la tragica fine di Davide Bifulco, e «Scherza con i fanti» di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna, un potente affresco dei soldati italiani in guerra, diviso in quattro storie. Tra queste spiccano quello di un militare napoletano, di ritorno dalla guerra del Kossovo, e quella di un soldato del Nord, distaccato al Sud dopo l’Unità d’Italia, testimone dell’efferato eccidio, ad opera dei soldati sabaudi ai danni degli abitanti di Pontelandolfo, cittadina del beneventano messa a ferro e a fuoco nell’agosto del 1861.
Per la sezione «Cinema Spettacolo Cultura» in gara «Citizen Rosi” di Didi Gnocchi e Carolina Rosi (presidente di Ischia Global fest 2020), già in nomination per i David, un commovente omaggio della figlia al papà, il grande regista partenopeo, autore dei capolavori «Le mani sulla città», «Salvatore Giuliano», «Il caso Mattei», «Lucky Luciano» e «Cristo si è fermato ad Eboli».
Tra le sorprese, a ben vedere, il vero mattatore è il critico cinematografico e regista napoletano Marco Spagnoli, in lizza con tre documentari. Il primo è «Cecchi Gori. Una famiglia italiana», firmato assieme a Simone Isola, un ritratto di papà Mario, (produttore de «Il sorpasso» e «L’armata Brancaleone», ma anche del «Caruso Pascoski» di Nuti, di «Johnny Stecchino» e di «Una pura formalità» come di tre film con Massimo
Troisi, «Splendor» «Che ora è», «Il postino») e del figlio Vittorio.
Per la categoria «Docufiction», Spagnoli è in corsa con «Figli del destino», diretto con Francesco Miccichè, che narra di quattro bambini, la cui vita è stravolta dalle Leggi razziali del 1938, interpretato, tra gli altri da Massimiliano Gallo, e «Il nostro Papa», girato assieme a Tiziana Lupi, su
Jorge Bergoglio, alias Papa Francesco.
I doc vincitori saranno premiati a fine giugno a Roma, in una cerimonia decisamente meno glamour di quella prevista, come ogni anno, nel teatro greco di Taormina. Curiosità: tutti i documentari «napoletani» sono distribuiti dall’Istituto Luce.