Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La task-force guidata da Colao ha dimenticato cinema e teatro
L’organismo guidato da Vittorio Colao nella sezione sulla stagione turistica 2020 si riferisce «alle strutture di accoglienza non agli eventi di sostegno o a quelli propri di sale pubbliche e private di concerti e di prosa, istituzioni concertistiche, fes
Nelle 121 pagine del rapporto Colao — fatto salvo il generico invito a una «forte valorizzazione del patrimonio artistico e culturale» — non si legge una parola sui teatri da riaprire, sull’attività musicale da riprendere, sulla produzione cinematografica da recuperare. Né si considera la relazione incentivante che l’attività di spettacolo – l’opera in particolare, specialità musicale tipicamente italiana e i concerti, di genere classico o popolare che siano – ha con il turismo, su cui la Task-force si concentra.
Non che abbia suscitato un gran clamore di applausi la presentazione del rapporto dell’ultima delle 17 «Task-Force» scese in battaglia al fianco del governo contro il nemico virus, quella guidata dall’ex manager della Vodafone Vittorio Colao, con regola d’ingaggio di indicare strategie, prospettive e soluzioni per il rilancio del Paese riemerso dalla quarantena.
Ma una solenne scarica di «buh!» – suono che nel costume teatrale ha sostituito il fischio quale segno di dissenso – gli arriva da quanti credono nella funzione sociale dell’Arte, della cultura come alimento dell’anima, nella benefica forza comunicativa d’ogni sua forma ed espressione.
E ancora più sonori appaiono i «buh!» di quanti l’Arte praticano o vi partecipano nelle più variate specializzazioni professionali e ancora avvertono nel documento in questione l’eco di quel risibile slogan d’un ministro oggi pensionato, secondo cui con la cultura non si mangia.
Questo perché nelle 121 pagine del rapporto e ricco corredo di schede esplicative – fatto salvo il generico invito a una «forte valorizzazione del patrimonio artistico e culturale» – non si legge una parola sui teatri da riaprire, sull’attività musicale da riprendere, sulla produzione cinematografica da recuperare.
Né si considera la relazione incentivante che l’attività di spettacolo – l’opera in particolare, specialità musicale tipicamente italiana e i concerti, di genere classico o popolare che siano – ha con il turismo, su cui la Task-force si concentra.
Preferisce però affrontare altri aspetti anche minori, come il numero dei pernottamenti in Sicilia in rapporto a quelli delle Baleari. E mentre sul turismo suggerisce come rimedio un «Presidio governativo speciale» (ma non ci sono già un ministero, un ente dello Stato come l’Enit che festeggia i suoi cent’anni, oltre alle APT regionali?).
Per l’attività di spettacolo si raccomanda – ma solo per analogia con i musei – di incentivare le partecipazioni pubblico-privato su progetti speciali.
Acqua tiepida, manco più calda, visto che l’Art Bonus, certamente migliorabile, è in funzione da tempo. Una delle citate schede ha per titolo «Sostenere la stagione turistica 2020» (numero 9 pagina 26) ma si riferisce alle strutture di accoglienza, alberghi e similari non agli eventi di sostegno o a quelli propri di Teatri pubblici e privati di musica e di prosa, istituzioni concertistiche, festival etc.
Il presidente dell’Agis Carlo Fontana ha prontamente indirizzato al ministro competente Dario Franceschini – che di suo ha sempre sostenuto il valore etico ed economico del settore – una lettera in cui esprime stupore e rammarico. Ma c’era da aspettarselo: fin dall’aprile scorso questo giornale aveva lamentato che tra i commissari non fosse stato incluso un esperto del ramo. Né si è provveduto più avanti, quando il gruppo è stato allargato da 17 a 24 membri. Ecco perché – con tutto il rispetto! – il «Buh!» va indirizzato a chi ha reclutato la Task-Force, al suo presidente Vittorio Colao. Questi, secondo il premier Giuseppe Conte ha comunque fatto «un buon lavoro» e per domattina gli è stata assegnata la parte del prologo agli Stati generali di Villa Pamphilj, prima dell’intervento dei sindacati. Dopodomani dovrebbe toccare al mondo produttivo e alle associazioni di categoria: come ha raccontato l’altro giorno sul Corriere Marco Galluzzo, vige incertezza e un generale riserbo sulla lista degli invitati. C’è quindi solo da sperare che il mondo dello spettacolo e delle imprese che vi operano vi siano inclusi, ad onta della «Task Force» dell’ex manager della Vodafone.
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Il testo
Alla questione centrale del sostegno e programmazione dello spettacolo, preferisce affrontare altri aspetti anche minori, come il numero dei pernottamenti in Sicilia in rapporto a quelli delle Baleari