Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La vigilanza della spiaggia dura soltanto poche ore E Mappatella Beach fa da sé

A metà mattina gli uomini della Protezione civile erano andati via Bagnanti in «autogestio­ne». Tolto il cartello dell’Autorità portuale

- Fabrizio Geremicca

Un’ordinata autogestio­ne.

NAPOLI Ieri Mappatella Beach, la più popolare tra le spiagge napoletane, si presentava così. In mattinata hanno fatto capolino all’ingresso della rampa un paio di persone di un’associazio­ne della Protezione civile. Avevano il compito di verificare che non si creassero situazioni di sovraffoll­amento e che fossero rispettare le norme previste dal cartello installato venerdì pomeriggio, quelle anti-Covid: distanza di un metro tra i frequentat­ori del lido e di un metro e mezzo tra sdraio od asciugaman­i; divieto di «attività ludico sportive di gruppo» e di accesso per chi abbia sintomi influenzal­i e la temperatur­a corporea di almeno 37,5 gradi.

L’utilizzo della protezione civile è previsto da una delibera del Comune approvata a fine maggio, che contempla anche di impiegare la polizia municipale per i controlli e per questo ha suscitato proteste da parte della Cgil, secondo la quale i caschi bianchi non potrebbero essere utilizzati in tali compiti. In ogni caso, almeno ieri, gli uomini in pettorina sono rimasti poco all’ingresso della rampa che da via Caracciolo conduce alla spiaggia. A metà mattinata non si vedevano più e, tuttavia, la giornata balneare è filata via liscia. Complice forse il meteo incerto — cielo a tratti nuvoloso e vento piuttosto teso da ovest — non si è creata nessuna situazione di sovraffoll­amento.

Con l’avanzare della stagione balneare si capirà se il sistema funziona e se sarà necessaria una presenza più assidua rispetto a quella di ieri da parte della Protezione civile, degli uomini della sezione Risorsa mare del Comune, dei caschi bianchi e della Capitaneri­a di porto.

Intanto l’assessore Francesca Menna, che ha la delega al Mare nella giunta de Magistris, incassa il buon risultato e commenta: «Siamo soddisfatt­i perché c’è sinergia tra le istituzion­i per garantire in sicurezza il libero accesso alle spiagge libere». A margine, una curiosità: ieri il Corriere

del Mezzogiorn­o aveva raccontato che l’Autorità portuale aveva erroneamen­te affisso su un muro che costeggia la rampa un cartello sbagliato che imponeva il divieto di balneazion­e. Il foglio avrebbe dovuto essere sostituito da un altro avviso, quello giusto, relativo alla balneazion­e non sicura per mancanza di bagnini. Ieri, però, non c’era l’avviso corretto e mancava anche il vecchio cartello, quello che per errore aveva messo l’Autorità portuale e che era stato strappato dopo pochi minuti da una delle signore della famiglia che affitta sdraio ed ombrelloni a Mappatella Beach.

Il piano spiagge elaborato dal Comune riguarda vari arenili, oltre a quello di via Caracciolo, e per ciascuno prevede una capienza massima: spiaggia delle Monache (si accede dal lido Sirena, nella parte bassa di Posillipo), largo Sermoneta, via Posillipo 12 (spiaggetta di Palazzo Donn’Anna, si entra da un ingresso secondario del Bagno Elena), vico Marina, Boccaperti. In queste due ultime spiagge, peraltro, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, c’è il divieto di balneazion­e perché il mare è molto inquinato. «Complessiv­amente – quantifica il Wwf – solo 1400 napoletani possono nuotare in città senza pagare i prezzi imposti dai lidi in concession­e».

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La Protezione civile al varco di Mappatella Beach
Controlli La Protezione civile al varco di Mappatella Beach

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