Corriere del Mezzogiorno (Campania)
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Le tendenze dopo la pandemia secondo Airbnb Ora i prezzi oscillano tra i 30 e i 70 euro a notte
Il devastante impatto della pandemia ha colpito, inesorabilmente anche il comparto del turismo legato all’affitto delle case nelle città d’arte. Il trend positivo degli ultimi anni aveva favorito la conversione di molti appartamenti in alloggi turistici e bed&breakfast; le zone del centro storico delle città della nostra regione erano diventate luogo di accoglienza per viaggiatori e appassionati d’arte in visita per ammirare le bellezze della Campania. Nella sola città di Napoli , ad esempio, fino a gennaio 2020 erano 8.900 gli appartamenti e le stanze singole disponibili su Airbnb, il più grande portale online che mette in connessione chi cerca e chi offre casa, generalmente privati. Gli arrivi negli ultimi 12 mesi, sempre nello stesso periodo, erano stati 362.900.
Numeri importanti anche per il resto della regione con 30.900 immobili disponibili e 826.300 arrivi nel solo 2019. Un trend col segno più che è destinato a scendere e a cambiare per l’anno 2020.
«In generale- spiega Giacomo Trovato, amministratore delegato Airbnb Italiaassistiamo ad un cambiamento di abitudini dettato dall’emergenza. La tendenza delle ricerche è quella di un luogo in cui far coesistere periodi di smart working e periodi di ferie. Ci aspettiamo un rinascimento della villeggiatura all’italiana, in cui la casa torna ad essere essa stessa destinazione. La ricerca di alloggi con piscina, ad esempio, è un altro trend in continuo aumento, e sono più di 3.000 le case che offrono questa opzione in Campania. Non va infine dimenticato inoltre il momento favorevole che alcuni turisti potrebbero cogliere per visitare i centri storici, visto l’abbassamento dei prezzi nelle città».
Cambia dunque il modo di fare vacanza e la casa torna a essere centrale nelle scelte di chi viaggia. Un nuovo modo di muoversi che condiziona anche il mercato di b&b e case alloggio fino a qualche mese fa destinate esclusivamente ai turisti.
Visto il boom di arrivi in città, in molti avevano deciso di trasformare le proprie abitazioni in case di accoglienza per turisti, magari a discapito dello studente fori sede o della famiglia in cerca di alloggio.
Il mercato del “si loca” era rimasto, soprattutto nella città di Napoli, ad appannaggio esclusivo, o quasi, di visitatori e viaggiatori provenienti da ogni angolo del pianeta. Se si effettua una veloce ricerca di case disponili all’affitto a Napoli, su Airbnb, nel periodo da metà a fine luglio, ci sono oltre 300 abitazioni disponibili con prezzi che vanno dai 30 euro a notte per un monolocale ai 70 euro per un appartamento di più stanze.
Stesso trend per il resto della regione con prezzi di partenza ancora più bassi.
L’impatto negativo, per chi affitta, c’è stato, ora c’è da cambiare nuovamente abitudini di locazione, magari orientando le proprie scelte verso giovani famiglie e studenti fuori sede. Proprio questi ultimi avevano pagato più di tutti il prezzo della turisticizzazione dei centri storici delle grandi città, dove tutte le “case per studenti” erano diventate b&b di lusso o case vacanze per brevi periodi.
La domanda
Oggi si cerca un luogo in cui far coesistere periodi di smart working e di ferie