Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Spunta la pavimentazione di duemila anni fa
Decumani La scoperta durante i lavori in via San Nicola a Nilo
NAPOLI Il centro storico di Napoli, patrimonio Unesco, si arricchisce di un nuovo tesoro. Durante i lavori stradali in via San Nicola a Nilo, poco distante da Piazzetta Nilo, è spuntato, dopo duemila anni, un pavimento greco-romano quasi intatto. Il reticolato (opus spicatum), è una delle tecniche di costruzione (mattoni disposti a spiga o a spina di pesce) utilizzate dai romani per realizzare strade.
Secondo alcuni storici proprio in nella piazzetta chiamata anche Corpo di Napoli perché considerata il centro della città, sorgeva il foro. E il ritrovamento di ieri conferma la teoria. Tra l’altro la pavimentazione è uguale a quella che si può ammirare (quando non è pieno di immondizia) al termine del fossato delle mura greche in piazza Bellini. Come se fosse una «prosecuzione». Un indizio che porta, è il caso di dirlo, ad un’unica strada: tutta la città antica, i Decumani appunto, erano lastricati a mosaico, con una tecnica a spina che può essere ritrovata anche nelle fondamenta di alcuni antichi edifici, utilizzata perché capace di resistere di più alle scosse sismiche. Evidentemente Napoli, dopo l’eruzione del Vesuvio, era considerata città a rischio e forse dovevano esserci ogni mese decine di eventi tellurici di piccola identità che oggi verrebbero chiamati movimenti di assestamento.
Il professor Vincenzo Rizzo, che da oltre quarant’anni studia la storia di Napoli negli archivi della città, è sicuro di una cosa: «In qualsiasi punto dei Decumani si scavasse uscirebbe fuori la stessa pavimentazione e questo significa che non abbiamo nulla da invidiare, a livello archeologico, neppure a Roma».
Una scoperta importante? «Diciamo che è la conferma di alcune teorie. Tra l’altro quella via si chiama San Nicola a Nido e non a Nilo. Nei documenti del Seicento in cui si fa riferimento alla meravigliosa chiesa e alla strada, è scritto così. Quel luogo, che ha di fronte il bellissimo palazzo Carafa, raccoglie in sei metri la storia di secoli ed è un sito da tutelare».
Cosa accadrà ora della strada greco-romana? Sul reticolato ieri sono stati poggiati tubi di scarico fognario in plastica e bidoni di vernice e materiale edile. Il suo futuro, se non interverrà la Soprintendenza, è destinato a restare nell’oblio. Gli operai in mancanza di indicazioni la ricopriranno con i basoli vesuviani che l’hanno nascosta fino a ora. «In altre città - propone Rizzo - le antiche strade vengono coperte con lastre di plexiglass trasparente per farle ammirare a passanti e turisti. È una soluzione poco costosa e che arricchirebbe Napoli».
Via San Nicola a Nilo, strada quasi intatta La proposta: plexiglass per lasciarla a vista